A2A Ambiente: ricerca e innovazione, recupero sostenibile dei fanghi

Milano – Valorizzare i fanghi di depurazione ed identificare le modalità di recupero più sostenibili è l’obiettivo del progetto “Forme avanzate di gestione dei fanghi di depurazione in un hub innovativo lombardo” presentato dal Gruppo A2A, attraverso la controllata A2A Ambiente come capofila, insieme ai partner BrianzAcque, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Lariana Depur, MM e TCR Tecora. Il progetto di economia circolare, nato in seno ai tavoli di lavoro del Cluster Lombardo per l’energia e l’ambiente, è tra i vincitori del bando “Call Hub Ricerca e Innovazione”, finanziato da Regione Lombardia, e si è classificato al 4° posto della graduatoria nel settore sostenibilità su 78 progetti presentati, con un punteggio tecnico di 95/100. Nei 30 mesi di durata prevista del progetto, i partner valuteranno l’impatto sanitario-ambientale di strategie alternative di valorizzazione dei fanghi di depurazione per identificare quella (o la combinazione) più vantaggiosa in termini di sostenibilità, considerando anche gli aspetti economici e normativi. Secondo gli ultimi dati ARPA disponibili, nel 2017 in Lombardia sono state prodotte 800.000 tonnellate di fanghi, 500.000 delle quali derivanti da acque reflue urbane. A2A Ambiente sperimenterà in ottica di economia circolare presso alcuni propri impianti l’ottimizzazione del recupero energetico in co-combustione con altri rifiuti non riciclabili e in monocombustione finalizzata anche alla possibilità di estrarre e recuperare il fosforo, elemento nutriente essenziale, dalle ceneri di combustione dei fanghi. L’impegno di A2A nell’economia circolare si concretizza nella gestione dei rifiuti puntando alla loro massima valorizzazione e al risparmio di risorse primarie, attraverso un ciclo virtuoso e all’applicazione delle migliori tecnologie disponibili nei processi adottati. BrianzAcque svilupperà il primo impianto in Europa di bioessicamento dei fanghi di depurazione. La struttura sarà in grado di essiccare i residui del ciclo depurativo mediante calore generato dalla proliferazione batterica così da ottenere materiale idoneo alla successiva valorizzazione energetica e al recupero di fosforo, preziosa risorsa in fase di esaurimento. L’impianto sarà realizzato all’interno del depuratore aziendale di Vimercate.