Trasporti: i sindaci della città metropolitana contro Regione Lombardia

Atm bus elettrico
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Trasporti: i sindaci della città metropolitana contro Regione Lombardia

Ottantadue sindaci, di centrosinistra, ma anche centrodestra e civici firmano un appello contro i nuovi criteri di assegnazione dei fondi dell’agenzia di bacino metropolitana dei trasporti: nuovi parametri che, secondo i loro calcoli, in 5 anni porteranno ad un taglio di 17 milioni di euro. Nella lettera, che Affaritaliani.it Milano ha visto in anteprima si parla di una “drastica riduzione” che prevede per la città metropolitana già da subito un taglio di 2,9 milioni (3,4 considerando anche Monza). La missiva è stata indirizzata all’assessore ai trasporti Claudia Terzi e al governatore Attilio Fontana. E’ stata sottoscritta da primi cittadini più vicini al capoluogo, come quelli di Arese, Buccinasco, Cernusco e Cornaredo, ma anche da Comuni più distanti dal centro, e quindi ancora più isolati dal punto di vista dei trasporti. A firmarla è stato persino il commissario prefettizio di Corsico, Francesca Iacontini. A farsi portavoce dell’istanza è stato Alfredo Simone Negri, primo cittadino di Cesano Boscone che prevede già da subito una riduzione delle corse dei bus nel suo Comune: “Abbiamo già notato la scorsa estate una riduzione di 700mila euro che abbiamo dovuto spalmare ad agosto, riducendo i mezzi in circolazione. Se a fine anno avremo meno fondi saremo costretti a far passare un bus ogni 20 minuti invece che ogni 10. Un taglio significativo, su linee che collegano alla metro snodi importanti come quello di Bisceglie”. I sindaci nel complesso si dicono preoccupati: “In una fase di aumento della domanda di trasporto pubblico, di richiesta di potenziamento dei servizi per rispondere alle criticità dell’inquinamento – si legge – questo provvedimento causerebbe nei territori conseguenze negative”. Secondo alcuni sindaci inoltre questa mossa di Regione sarebbe un modo per boicottare lo sviluppo del Sistema integrato dei trasporti, pensato a Milano dalla giunta guidata da Giuseppe Sala, e partito con l’aumento del biglietto a 2 euro. Calcoli alla mano, con l’introduzione del biglietto unico era previsto un aumento dei servizi del 17 per cento a favore dei comuni della città metropolitana. Ma con i nuovi criteri di Regione – secondo i primi cittadini – potrebbe verificarsi l’esatto contrario.