Contratto Legno Industria, attivo regionale unitario a Monza

Monza – FENEAL FILCA FILLEA LOMBARDIA hanno convocato l’attivo unitario delle delegate e delegati del settore Legno, la mattina del 23 gennaio 2020, c/o la Camera del Lavoro di Monza in preparazione dello sciopero nazionale di 8 ore del settore, previsto per il 21 febbraio 2020, a seguito della rottura del tavolo di negoziazione avviato alla scadenza del CCNL il 31 marzo 2019 del settore legno sughero mobile arredamento e boschivi forestali industria. La decisione è arrivata dopo la rottura delle trattative e l’abbandono del tavolo di negoziazione da parte di Federlegno, avvenuto nel corso dell’incontro del 9 gennaio scorso. A proclamare lo sciopero è stata la Delegazione Trattante Nazionale Unitaria del settore Legno Industria di Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, che si è riunita a Milano il 10 gennaio scorso con una unanime condanna del comportamento tenuto da Federlegno: “L’abbandono del tavolo delle trattative da parte di Federlegno è un atto gravissimo che dimostra lo scarso valore che la controparte attribuisce alle relazioni industriali e si è compiuto a fronte della nostra risposta negativa alla richiesta di ampliare il lavoro precario a disposizione delle aziende”. Negli 11 incontri svolti in 8 mesi di trattativa come Organizzazioni Sindacali abbiamo dimostrato disponibilità nel trovare soluzioni condivise alle esigenze di ampliare le politiche del lavoro delle imprese, chiedendo però che le forme di assunzione diverse dal tempo
indeterminato fossero contenute in una percentuale definita contrattualmente e  frutto di una condivisione  nelle singole aziende con le RSU e le OOSS Territoriali. Dal canto loro invece non abbiamo riscontrato alcuna apertura sulle diverse articolazioni della nostra piattaforma: salute e sicurezza, maternità e paternità, orario di lavoro, aumenti salariali, welfare, formazione, bilateralità. Federlegno al tavolo negoziale ha dimostrato dal primo momento la volontà di perseguire un modello di impresa non basato sulla qualità del lavoro, sugli investimenti, sulla professionalità e sul benessere organizzativo, ma sulla riduzione dei costi e su una gestione unilaterale dell’organizzazione del lavoro al punto di stracciare la piattaforma nel corso della trattativa. Proporre l’aumento smisurato della precarietà con percentuali ben oltre i limiti di legge, la stagionalità senza controllo e rimettere
in discussione l’accordo di interpretazione autentica sulla flessibilità degli orari di lavoro è per noi inaccettabile. Sul salario c’è stata solo la conferma del modello, senza nessuna certezza sulla quantità. Nella città di Milano, dove ogni anno si svolge il più importante appuntamento a livello internazionale del settore, il Salone del
Mobile, denunciamo le posizioni arretrate di Federlegno, che invece di scommettere sulle aziende italiane che investono sulla qualità del prodotto e sul lavoro qualificato per vincere e competere a livello mondiale, vorrebbe che queste adottassero ed esportassero modelli di lavoro precario. Un comportamento che giudichiamo
irresponsabile e gravissimo perché lascia i lavoratori e le lavoratrici del settore del Legno Arredo Industria da 10 mesi senza rinnovo contrattuale e senza nessuna certezza di ripresa della trattativa. L’attivo del 23 gennaio 2020 a Monza discuterà delle modalità organizzative dello sciopero del 21 febbraio prossimo a partire dai presidi che nella stessa mattinata si svolgeranno davanti alle fabbriche dei Distretti del Legno della Lombardia.