Spreco di cibo, in Lombardia più consapevolezza e sostenibilità

Milano – Alimentazione sostenibile e lotta allo spreco di cibo sono i temi al centro di un incontro al quale hanno partecipato gli assessori regionali alle Politiche sociali, abitative e Disabilità, Stefano Bolognini, e all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo. Nel corso di ‘Non sprechiAmo il Cibo’, promosso da Whirlpool, sono stati presentati i nuovi dati dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/SWG sugli sprechi alimentari delle famiglie in Lombardia. La sensibilità sul tema si configura in Lombardia come un comportamento consolidato, con una crescente attenzione dei cittadini nell’attuare comportamenti virtuosi: secondo l’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/SWG, infatti, il cibo si getta meno di una volta al mese per il 50% delle famiglie, dato lievemente migliore rispetto a quello nazionale del 48%. Solo il 4% degli intervistati dichiara di sprecare cibo più volte nel corso della stessa settimana, contro il 7% del dato nazionale. in Italia: sei anni fa (2014) un italiano su due dichiarava di gettare cibo quasi ogni giorno, nel 2019 solo l’1% degli intervistati ha dichiarato di cestinare il cibo quotidianamente. Molto resta da fare, tuttavia: lo spreco del cibo resta saldamente in testa alla ‘hit’ degli sprechi anche in Lombardia, per il 63% degli intervistati (contro il 74% del dato nazionale), seguono lo spreco idrico (54%), di energia elettrica (27%), gli sprechi nella mobilità (22%) e legati a energia/gas (21%)”. “E’ una partita, quello alimentare, che riguarda tutto il paese – ha detto Bolognini – nel momento in cui Milano è più avanti per attrattività. Regione Lombardia già nel 2006 con una legge si è trovata ad occuparsi di questo tema, mentre ricordo che nel 2019 il Banco Alimentare ha raggiunto i 30 anni dalla prima colletta. Un percorso strutturato che qualche anno fa nessuno poteva immaginare, che con Expo ha avuto una accelerazione. Immaginare che uno chef, come è accaduto, andasse a cucinare i tortellini in un refettorio pubblico, ci dà un messaggio forte e fa capire come lo spreco alimentare sia parte di quel grande impegno nel contrasto alla povertà possibile solo attraverso politiche sociali adeguate. Anche a Milano, città ricca, il fabbisogno alimentare è un primo tipo di intervento. Nel momento in cui intercetti il bisogno alimentare vai a scovare altri bisogni della persona da far emergere. E’ positivo che Regione Lombardia non solo a Milano metta insieme tanti attori per puntare nel 2030 a raggiungere quel 50% del recupero degli sprechi che rappresenta un traguardo a cui tutti dobbiamo puntare”. Il focus sui modelli di alimentazione ‘accettabili è stato condotto Maria Chiara Gadda, membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e promotrice della legge 166/2016 cosiddetta “antispreco”; sono intervenuti Livia Pomodoro, Presidente del Milan Center for Food Law and Policy, Andrea Segrè, Professore ordinario di Politica Agraria all’Università di Bologna, Fondatore di Last Minute Market e della Campagna Spreco Zero, Elena Buscemi, Consigliere delegato a Lavoro e Politiche Sociali della Città Metropolitana di Milano, Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus e Giulia Bartezzaghi, Direttore Osservatorio Food Sustainability, Politecnico di Milano. “Lo sviluppo in questo secolo sarà sostenibile o non sarà – ha detto Cattaneo – e occorre un altro modello che parta dal basso, un modello che coinvolga tutti.  Questo vale anche per l’economia circolare, infatti consumatori e imprese cambieranno il modo con cui consumeremo. Lo spreco alimentare ha una sua specificità, si basa su un ossimoro: il termine è ‘foodwaste’, ma se è cibo non può essere rifiuto e viceversa. In Lombardia da tempo abbiamo iniziato a ragionare in modo diverso, affrontando il tema anche con chi si occupa di welfare e politiche sociali essendo anche un tema culturale ed educativo. In questi anni ce ne siamo occupati anche in consiglio regionale con una legge apposita che richiamava al coinvolgimento di tutti i soggetti, come il Banco alimentare, che si occupano del recupero delle eccedenze. Serve infatti un approccio permeato dalla sussidiarietà”. Secondo l’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/SWGIl 31% dei cittadini in Lombardia dichiara inoltre di aver notato significative diminuzioni nelle quantità di cibo sprecato a livello domestico, modificando le proprie abitudini di consumo. Ad esempio, il 69% degli intervistati consiglia di privilegiare il check preventivo sulle quantità di cibo da acquistare, mentre il 62% dichiara di congelare quello che non riesce a mangiare a breve. Infine il 59% presta attenzione alle quantità impiegate nel momento della preparazione dei pasti. Anche il settore privato può giocare un ruolo centrale nell’eliminazione degli sprechi alimentari, motivo per cui Whirlpool EMEA lavora attivamente in innovazione di prodotto e per promuovere una cultura della sostenibilità, implementando progetti che abbiano una ricaduta concreta sulle comunità in cui opera. A testimonianza del continuo impegno dell’azienda verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU, è stato annunciata la quarta edizione dell’iniziativa Momenti da non sprecare, progetto ludico-didattico che ha visto coinvolti, nell’ultima edizione del 2019, 1 milione di persone coinvolte e oltre 1.600 scuole primarie in tutta Italia, Polonia e Slovacchia, per sensibilizzare le nuove generazioni sul valore sociale e ambientale del cibo e sull’importanza di non sprecarlo. Il progetto Momenti da non sprecare è cresciuto ulteriormente nell’anno scolastico 2019-2020, raggiungendo le scuole anche in Regno Unito e ingaggiando così complessivamente 2.500 scuole e 2 milioni di persone in Europa.