Camera commercio: risolvere le crisi aziendali

Camera commercio: risolvere le crisi aziendali (1)

Milano – La Camera Arbitrale, con Camera di commercio, è in prima linea per dare alle imprese una seconda chance. Al via l’OCRI (organismo di gestione per le crisi di impresa) che ha il compito gestire in anticipo la fase di allerta della crisi di impresa, mediare tra debitore e creditore, per garantire la  continuità produttiva dell’impresa. L’OCRI nasce in ogni Camera di commercio e per Milano Monza Brianza Lodi sarà gestito dalla Camera Arbitrale, società della Camera di commercio, esperta in risoluzione alternativa delle controversie. Dopo quasi 80 anni cambia la legge sul fallimento (con il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza D.Lgs. n. 14/2019) e, grazie ai nuovi strumenti di prevenzione – diagnosi precoce dello stato di crisi e allerta- si gioca d’anticipo, per evitare l’aggravarsi della situazione aziendale. Già attivo in Camera Arbitrale da fine 2016 l’OCC, l’organismo per gestire il sovraindebitamento di imprenditori e consumatori: 477 casi gestiti in Lombardia in 3 anni. L’OCC potrà aiutare anche a smaltire le pratiche dell’OCRI.  Oggi in Camera Arbitrale al convegno “Crisi di impresa: gestire l’allerta” si è discusso delle nuove opportunità per gli imprenditori in crisi, grazie al nuovo strumento dell’OCRI (istituito nelle Camere di commercio, gestito dalla Camera Arbitrale di Milano per il territorio di Milano Monza Brianza Lodi). Si è parlato di aspetti critici e di soluzioni costruttive nella materia concorsuale per fornire risposte alla collettività. Sono stati affrontati i temi degli indicatori della crisi e degli assetti organizzativi di cui dovranno dotarsi le imprese; della necessità di elevare il livello di diligenza richiesto agli amministratori di società allo scopo, non solo di evitare l’insolvenza, ma di intervenire tempestivamente per attenuarne i costi economici, finanziari e sociali. Soluzioni che l’ordinamento prevede per contrastare la crisi aziendale e valorizzare le opportunità dei nuovi modelli di comportamento  previsti dall’ordinamento. “La Camera di commercio, con l’istituzione dell’OCRI, l’organismo di gestione delle crisi di impresa che sarà amministrato dalla nostra azienda Camera Arbitrale – ha dichiarato Elena Vasco, Segretario generale della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi –  sta lavorando per mettere a punto gli strumenti di soluzione ai problemi derivanti dalla crisi aziendale e per consentire alle imprese di contrastare il persistente stato di incertezza economica che continua ad affliggere il mondo economico e imprenditoriale. La Camera sta già pensando a una lista di esperti di imprese e di ristrutturazioni aziendali, perché il compito è aiutare a risolvere lo squilibrio finanziario, con l’obiettivo di garantire la continuità dell’azienda”. “La portata innovativa della riforma è prima di tutto culturale. – Ha dichiarato Rinaldo Sali, Vice Direttore  generale della Camera Arbitrale di Milano – Attraverso la gestione dell’allerta e un tempestivo intervento, con l’OCRI e con i professionisti che formeranno il collegio di esperti, vogliamo aiutare le imprese in difficoltà, per evitare che il ritardo nel percepire i segnali di crisi di un’impresa possa portare all’insolvenza. Il nostro obiettivo è  far fare all’imprenditore il suo lavoro, invitandolo ad un tavolo di lavoro per assicurare la continuità produttiva dell’azienda e comporre la crisi con benefici generali per la nostra economia”. Ha dichiarato Marco Dettori, presidente di Assimpredil ANCE e membro di giunta Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi: “Puntiamo sulla cultura della prevenzione per le imprese con l’obiettivo di contenere e ridurre le problematiche che possono portare al fallimento. La nuova legge fallimentare ci consente di proporre degli interventi che possano affiancare le attività in difficoltà. Si tratta di un aiuto concreto che rivolgeremo come Assimpredil ANCE anche in modo mirato al settore edilizio”.

Camera commercio: risolvere le crisi aziendali (2)

Milano – Milano – Quali segnali per prevenire le crisi d’impresa, come prevenire il default e garantire la continuità aziendale sono i temi del convegno “Crisi di impresa: gestire l’allerta oggi in Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi – Camera Arbitrale di Milano a Palazzo Turati. Cambia la legge fallimentare: dati statistici, aspetti critici e nuovi strumenti per le imprese, le parole chiave sono “Prevenzione, Diagnosi e nuova Cultura d’impresa”. I fallimenti a Milano Monza Brianza Lodi secondo i dati Camera di commercio –  Infocamere. Nell’anno 2018 a Milano sono 1.016  i fallimenti in un anno (dato cumulato da inizio a fine anno), -0,5% e le imprese attive sono oltre 303 mila. A Monza Brianza sono 174 i fallimenti in un anno (dato cumulato da inizio a fine anno), – 5% e le imprese attive sono quasi 64  mila. A Lodi sono 20  i fallimenti in un anno (dato cumulato da inizio a fine anno), -50% circa e le imprese attive sono quasi 15 mila. Le novità della legge: in pillole. L’OCRI. Cosa è: Organismo di gestione delle crisi di impresa. Nasce grazie al D. Lgs n.14/2019 “Codice della crisi di impresa e dell’insolvenza”. Ad oggi gli OCRI non sono attivi, verranno istituiti presso ogni Camera di commercio, saranno operativi da agosto 2020. OCRI: a cosa serve: ha il compito di ricevere le segnalazioni, di gestire la fase dell’allerta e comporre la crisi dell’azienda, evitando che si giunga ad una liquidazione giudiziale o controllata. Serve ad aiutare le imprese indebitate, spingendole ad affrontare una ristrutturazione finanziaria prima dell’insolvenza. Novità della legge: la legge introduce strumenti di allerta per le aziende in stato di crisi. La procedura d’allerta consente la pronta emersione della crisi, nella prospettiva del risanamento dell’impresa e dà priorità alla continuità aziendale favorendo proposte che comportino il superamento della crisi con la composizione assistita della crisi. La procedura può essere attivata in tre modi: 1) dallo stesso imprenditore indebitato (attivazione volontaria) – 2) su segnalazione degli organi di controllo dell’azienda (questi una volta sollecitato l’imprenditore a rientrare dal debito, in caso di inerzia dell’imprenditore, segnala all’OCRI la situazione attivando la procedura di allerta) 3) su segnalazione esterna da parte di soggetti pubblici (INPS, Agenzia Entrate, Agenzia delle riscossioni ex Equitalia) che, quando l’indebitamento dell’azienda supera determinati valori economici, segnalano all’imprenditore lo stato di indebitamento e in caso di sua inerzia attivano l’Ocri. Audizione dell’azienda: dopo l’attivazione della procedura d’allerta segue l’audizione dell’azienda debitrice presso l’OCRI. Compiti: l’OCRI ha il compito di ricevere le segnalazioni, gestire il procedimento di allerta e assistere l’imprenditore nel procedimento di composizione della crisi.  Composizione: l’OCRI forma, caso per caso, un collegio di tre esperti: uno designato dal Presidente della CCIAA (dove l’impresa è iscritta) o da un suo delegato, uno designato dal Presidente della sezione imprese del tribunale dove risiede l’impresa, uno designato direttamente dal dirigente responsabile dell’OCRI (Il referente) e individuato negli elenchi trasmessi dalle Associazioni imprenditoriali di categoria del settore di riferimento dell’impresa coinvolta. Casi di esclusione: le grandi imprese, gruppi di imprese, società con azioni quotate sul mercato. Altre novità della legge in breve: si sostituisce il termine fallimento con l’espressione “liquidazione giudiziale”; si privilegiano, tra gli strumenti di gestione delle crisi e dell’insolvenza, procedure alternative a quelle dell’esecuzione giudiziale. Camera Arbitrale di Milano è una società interamente partecipata dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Si occupa dal 1988 di risoluzione alternativa delle controversie in particolare attraverso gli strumenti di arbitrato e mediazione, con l’obiettivo di garantire un servizio di gestione dei conflitti più efficiente, più rapido e vantaggioso per le imprese e per il mercato. Nel 2018 la Camera Arbitrale ha gestito quattromila tra contenziosi e interventi a favore delle imprese e del mercato. E’ di quasi un miliardo il valore delle controversie gestite con gli arbitrati (845 milioni) e 350 milioni il valore delle domande di mediazione depositate. In aumento le liti internazionali: conclusi più di 40 accordi – quadro con enti analoghi nel mondo. Oltre a arbitrato e mediazione, offe altri servizi come Risolvionline, Riassegnazione dei nomi a dominio e OCC per la gestione della crisi da sovraindebitamento. OCC. L’Organismo di Composizione della Crisi da sovraindebitamento e per la liquidazione del patrimonio è attivo in Camera Arbitrale per conto delle Camere di Commercio di Como-Lecco, Cremona, Mantova, Milano MonzaBrianza Lodi, Pavia, Sondrio, Varese, iscritto al n. 80 del Registro degli Organismi tenuto dal Ministero della Giustizia. L’OCC è un ente terzo, imparziale, indipendente che opera da dicembre 2016, ha gestito in 3 anni 477 casi, per aiutare privati, imprenditori ed ex imprenditori a uscire da una situazione debitoria insostenibile, ovvero eccessiva rispetto al proprio patrimonio. Il debitore presenta una proposta per il rientro del debito o per la liquidazione del patrimonio. Il gestore della crisi  analizza la situazione debitoria e rilascia una relazione. Il Tribunale, su istanza del debitore, può o omologare la proposta o di rientro o di liquidazione oppure rigetta l’istanza. Esito delle pratiche: in tre anni 126 pratiche archiviate dall’OCC per improcedibilità, 46 pratiche omologate dal Tribunale, 15 pratiche rigettate dal Tribunale, 26 ancora pendenti in Tribunale, 264 ancora pendenti presso l’OCC. L’aumento della percentuale di successo delle procedure 67% per il 2017, 77% per il 2018 e 88% per il 2019 rispecchia la maggior diffusione della cultura della gestione della crisi tra i debitori e loro consulenti oltre che allo sviluppo di una giurisprudenza che permette all’OCC di fornire orientamenti sempre più efficaci. Destinatari OCC: consumatore; imprenditore agricolo; c.d. start up innovativa; imprenditore sotto soglia art 1 LF (negli ultimi 3 esercizi prima del deposito della istanza di fallimento: un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore ad € 300.000,00 (trecentomila), ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore ad euro duecentomila, ammontare di debiti anche non scaduti non superiore ad euro cinquecentomila); imprenditore sopra soglia art 1 LF ma con debiti inferiori ad € 30.000,00 (trentamila); imprenditore cessato; socio illimitatamente responsabile; professionisti, artisti e altri lavoratori autonomi; società professionali ex L. 183/2011; associazioni professionali o studi professionali associati; società semplici costituite per l’esercizio delle attività professionali; enti privati non commerciali.