Emergenza industria, oltre 500 mila metalmeccanici lombardi pronti a incrociare le braccia

Milano – Oltre 500.000 lavoratori metalmeccanici lombardi si preparano alle 2 ore di sciopero proclamate per domani, a  livello nazionale, da Fim, Fiom e Uilm per sollecitare imprese, Governo e Parlamento ad intervenire sulle crisi industriali e occupazionali, rilanciare gli investimenti pubblici e privati, attuare la riforma degli ammortizzatori sociali e rafforzare la tutela della salute e sicurezza sul lavoro. “La Lombardia metalmeccanica è in forte sofferenza per via del rallentamento della Germania, della frenata del settore automotive e della guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina che mina la ripresa produttiva – ricorda Andrea Donegà, segretario generale della Fim Cisl Lombardia -. Fattori che si traducono in 16.502 lavoratori coinvolti dalla crisi (+71% rispetto ai primi sei mesi del 2018), e in un’impennata pari al 189%, dei licenziamenti collettivi”.  “È necessario investire nella transizione industriale per fermare la chiusura di stabilimenti – aggiunge – e investire sulle persone che lavorano, valorizzando le loro competenze, rafforzando il diritto alla salute e sicurezza e migliorando le condizioni di lavoro attraverso l’innovazione”. Il 5 novembre inizierà la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale e la Fim Cisl Lombardia si augura sia l’occasione per rilanciare le relazioni industriali e dare una spinta decisiva a tutto il settore. Il 20 novembre a Roma, invece, le emergenze dell’industria saranno al centro di una grande assemblea dei delegati di Fim, Fiom, Uilm alla quale parteciperà una nutrita delegazione di metalmeccanici cislini lombardi.