Bonini (Cgil): lo stadio? Restituire ai cittadini il futuro del quartiere

Milano – Su Repubblica Milano una intervista a Massimo Bonini segretario della Cgil. “Questa città che si candida ad essere la guida del Paese da tre mesi si è avvitata nella discussione sullo stadio, dimenticandosi tutti gli  altri problemi”, dice il segretario generale della Camera del lavoro, Massimo Bonini. Partiamo dagli altri problemi, quali sono? “Aumentano le disuguaglianze sociali, di reddito e territoriali. Milano si vanta dei  prezzi immobiliari alle stelle e poi dell’aumento della popolazione,  ma non abbiamo capito come aumenti. Cambia il lavoro e non ci interroghiamo come. Diminuiscono i contratti stabili, nonostante la retorica della città a misura dei giovani che arrivano dal Sud, poi  una volta qui se ne vanno nel resto d’Europa perché il lavoro non  c’è”. E quanto allo stadio in sé? “Non riesco a capire com’è che le due squadre di calcio si siano impossessate della discussione sulla rigenerazione di un territorio. Al di là del si o no, il futuro del quartiere in sé sarà affare della città? Fatico a capire di chi sia la  governance a Milano. Sugli scali ferroviari si è detto che erano proprietà di Rfi e va bene, qui invece stiamo parlando di aree del Comune, della collettività. Noi crediamo alla partecipazione, ma  quella vera, verso il basso. Chiediamo agli abitanti di San Siro di cosa avrebbero bisogno in termini di servizi pubblici, casa, trasporto, salute, verde”. Quindi è critico nei confronti dell’atteggiamento di questa amministrazione? “Abbiamo chiesto al sindaco di riprendere in mano davvero il governo del territorio.  Faccio un altro esempio, relativo allo stadio: come Facciamo a pensare ad un nuovo centro commerciale con lo stadio quando abbiamo Citylife appena realizzato ad un tiro di scoppio? A lungo andare tra avvento di nuove tecnologie, lavoro che cambia e la sovrapposizione di offerta  avremo problemi occupazionali”.