Rider: riprende la protesta, appello al Governo

Milano – La pratica dei riders, i fattorini che consegnano cibo e altro a domicilio, è rimasta aperta. Il governo giallo-verde non ha risolto il problema di un inquadramento contrattuale e di un salario adeguati all’attività di questi ragazzi. Lo ricorda la Cgil che ha organizzato a Milano, porta Genova, un presidio. Ne parla su Facebook Massimo Bonini, segretario della Camera del Lavoro di Milano, “per parlare con i riders della città. Stranieri, sottopagati, senza tutele. Il nuovo Governo metta fine a queste condizioni costringendo le aziende a far lavorare queste persone in modo dignitoso e in sicurezza. Per questo abbiamo distribuito dei nastri con luce a led per essere visibili nelle ore serali”. Anche a Torino arriva la protesta (ne parla il quotidiano la Stampa), “Di Maio, da ministro dello Sviluppo economico, ha fatto di noi rider la sua prima battaglia politica. Ci ha strumentalizzati, poi illusi e infine traditi”. Chi parla è Edoardo Sturniolo, 21 anni, studente al secondo anno di Scienze Politiche a Torino, e fattorino. Uno dei 15-20 mila rider (stima al ribasso) che scorrazzano tra le strade delle nostre città per consegnarci il cibo a casa con le loro biciclette. Per capire quanto vale questo lavoro aiuta munirsi di calcolatrice.