Confimi: semplificazioni impossibili, comanda sempre il fisco

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Roma – Le semplificazioni rimangono una chimera. Quella degli Indicatori Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) è solo l’ultima delle vicende che si sono tramutate in complicazioni per gli addetti ai lavori, quasi sempre in spregio ai principi dello Statuto del Contribuente. Il tutto, ancora una volta, nel nome della semplificazione e di un più equo rapporto fisco-contribuente improntato sulla spinta all’adempimento spontaneo: la c.d. “compliance”. Per Confimi Industria l’appello lanciato nei giorni scorsi da ANC e ADC va accolto senza indugio, sostiene Flavio Lorenzin Vice Presidente di Confimi Industria “prendendo spunto dall’ultima vicenda sugli ISA imprese e professionisti devono fare squadra per pretendere, sulla scia dei principi dello Statuto del Contribuente, una regola inderogabile secondo la quale i ritardi da parte dell’Amministrazione finanziaria – che possono essere anche comprensibili in presenza di novità rilevanti – non devono tramutarsi in disagi per i contribuenti e chi li assiste. A giudizio di Confimi serve una volta per tutte una norma generale di sponteneo (ri)equilibrio che in caso di rilascio tardivo non solo dei provvedimenti attuativi ma anche della modulistica, delle istruzioni e dei software, così come la loro modifica o aggiornamento, determini l’automatico riconoscimento al contribuente della possibilità di ricorrere ad un adempimento integrativo (dichiarazione e/o comunicazione) senza sanzioni ed entro un periodo corrispondente ai giorni di ritardo accumulati dall’Amministrazione finanziaria e comunque mai inferiore a 60 giorni. Va invertita la tendenza che dal 2015, nel pallottoliere delle complicazioni, ha fatto salire a “+ 53” (ed il calcolo è sicuramente in difetto) le novità ad elevato impatto operativo in termini di adempimenti. Al nuovo Governo, da questo versante, chiediamo subito tre cose semplici in grado di dare fiato alle difficoltà. Basta un po’ di buona volontà e in pochi giorni si può trovare una soluzione urgente al problema degli ISA, rivedere le scadenze dell’esterometro (12 son troppi e non servono) e del bollo trimestrale sulle fatture elettroniche (una basta e avanza).