Milano, casa: il Comune rafforza l’affitto accessibile (1)

Milano – Affitto sostenibile in città, in arrivo nuove proposte di incentivo per giovani e anziani. Nell’ambito della strategia di sostegno alla locazione a canoni accessibili, uno dei principali volani di dinamismo e attrattività soprattutto per gli under 35, il Comune ha deciso di attivare alcune nuove misure per andare incontro alle esigenze delle fasce di cittadini più esposte. Milano è una delle città di maggior richiamo a livello europeo, grazie anche alla funzione trainante di molti settori, dal turismo all’offerta culturale, dall’università alle proposte innovative, dal design alla moda: un ruolo che fa aumentare la richiesta di locazione, soprattutto temporanea, che spesso si traduce in canoni elevati, quindi per molti inaccessibili. Resta infatti la necessità di dare risposte a quei cittadini che faticano a trovare una soluzione abitativa adeguata: giovani, nuclei in difficoltà a causa della riduzione del reddito, che stentano a mantenere l’abitazione in affitto e sono a rischio di sfratto, proprietari che hanno perso la casa per pignoramento e conseguente messa all’asta. Una platea di potenziali affittuari che necessitano di un’offerta più differenziata e a canoni più basso.  Nasce da queste considerazioni il nuovo Progetto operativo annuale per Milano Abitare, l’Agenzia sociale per la locazione in convenzione con il Comune, redatto dall’Amministrazione e appena approvato dalla Giunta. L’Agenzia si occupa in particolare di promuovere ed agevolare la sottoscrizione di contratti a canone concordato, ovvero più basso rispetto ai valori di mercato di circa il 40%: una tipologia contrattuale che, grazie anche all’attenzione costante dell’Amministrazione, alla collaborazione con importanti gestori immobiliari, sta iniziando a prendere piede in città. Nel secondo semestre 2018 i contratti di questo tipo conclusi con il supporto dell’Agenzia sono stati 281, un numero più che triplo rispetto alla media dei semestri precedenti. E solo da gennaio ad oggi il numero supera le 400 unità. In totale, tra il lavoro di Milano Abitare e quello delle agenzie immobiliari si è arrivati a sottoscrivere in città tremila contratti, pari circa al 10% di quelli complessivamente stipulati. Il Piano operativo, l’ultimo prima della chiusura della convenzione che scadrà nel marzo 2020, prevede come sempre l’utilizzo di fondi per agevolare la sottoscrizione di affitti a canone concordato (quest’anno a copertura delle attività è previsto l’utilizzo di oltre tre milioni di euro), con l’aggiunta di alcune importanti novità. Innanzitutto, infatti, introduce una misura dedicata agli inquilini pensionati per i quali il canone d’affitto dovesse incidere per oltre il 20% sul reddito: il contributo (1.500 euro o 2.500 se il canone è concordato) verrà erogato al proprietario dell’appartamento in cui abitano a scomputo dei canoni di locazione futuri, a fronte dell’impegno a non aumentarlo per un anno o a rinnovarlo alle stesse condizioni se in scadenza. Il fondo cui attingere avrà una capienza di circa 700mila euro, e varrà anche per i proprietari di casa ai quali, a seguito di una caduta di reddito che impedisce il pagamento delle rate del mutuo contratto, questa viene pignorata: in questo caso il sostegno potrà arrivare fino a cinquemila euro, sempre a copertura dei canoni di locazione futuri.