Bonini (Cgil), dopo l’incontro al Viminale

Bonini (Cgil), dopo l’incontro al Viminale

Milano – “Dopo 24 ore di riflessione vorrei dire la mia sull’incontro di ieri al Viminale con sindacati e associazioni datoriali. Perchè quello che leggo mi lascia perplesso”, scrive Massimo Bonini, segretario della Cgil milanese. “Vedo che con l’incontro abbiamo ottenuto il grande risultato di unire la sinistra.  Una sua larga parte che mette insieme soggetti insospettabili.  Ma noi sappiamo aspettare. Una nuova sinistra. Sappiamo aspettare una sinistra unita, che ascolta la gente, che parla di lavoro dal punto di vista dei più deboli (precari e lavoratori), che lotta contro le disuguaglianze e le povertà risolvendo i problemi veri delle persone.  Una sinistra che sa tenere insieme le generazioni e che è in grado di dare sicurezza sociale e sul lavoro alle persone.  Magari tenendo insieme le grandi visioni e la quotidianità dei piccoli problemi che le persone ogni giorno vivono sulla propria pelle. Magari che la smetta di dire che molti processi della globalizzazione sono inevitabili (visto che li paghiamo noi) oppure che smetta di dire sempre no su qualunque cosa si muove in termini di cambiamento, progresso e innovazione. Sappiamo aspettare ma oggi questa sinistra non c’è ed è un bel problema.  E la sinistra che ha imparato dalla destra lo sport dell’attacco al sindacato ha il significato di quelle situazioni in cui si parla senza avere nulla da dire. Infine. Ci hanno spiegato per decenni (da destra, sinistra, movimenti e dintorni) che il sindacato non doveva fare politica e oggi ci chiedete di farla. Ci si decida allora! Ma oggi nessuno di questa vecchia sinistra è stato capace di insinuarsi nelle contraddizioni e nelle difficoltà di questo Governo emerse grazie anche all’incontro di ieri. Nessuna capacità di attacco. Era più figo e social attaccare il sindacato. Ci capirete tra un po’ non preoccupatevi. Noi siamo pazienti.  Questa nuova sinistra sappiamo aspettarla. Speriamo che arrivi prima della fine di tutto”, conclude Bonini.