Lombardia, logistica: l’occupazione cresce quattro volte

Lombardia, logistica: l’occupazione cresce quattro volte (1)

Milano – I lavoratori sono soprattutto a tempo indeterminato (81,04%), l’occupazione è cresciuta nel periodo 2016-2018 del 3,4% e, seppure le nuove assunzioni sono per 3/4 qualifiche operaie, si registrano alcuni segnali d’innovazione (+55% di laureati): è quanto emerge dalla ricerca “L’impatto occupazionale della logistica in Lombardia” condotta da PoliS-Lombardia e presentata oggi nella sala Belvedere Enzo Jannacci di Palazzo Pirelli. Una dinamicità influenzata probabilmente anche dallo sviluppo, nella logistica, delle nuove tecnologie e dell’e-commerce.  A differenza di altri studi presentati recentemente, PoliS-Lombardia ha analizzato e confrontato tre diverse fonti statistiche: i dati amministrativi di Infocamere – Movimprese, le indagini campionarie ISTAT sulle forze lavoro e le “comunicazioni obbligatorie” (COB) relative alla domanda di lavoro espressa dalle imprese. Questo ha permesso di ottenere uno spaccato più preciso di un settore che sta trainando l’economia lombarda.  Rispetto alle dinamiche imprenditoriali, si registra una crescita nel periodo 2016-2018 del numero di imprese che assumono, +8%. Sebbene complessivamente il numero delle imprese attive sia costante (26.800 ca), nel periodo esaminato emerge una crescita delle società di capitali (+4,5% nel 2017 e +5,4% nell’ultimo anno) e un calo di quelle di persone (-6%) e delle imprese individuali (-2,5%).  Nel corso degli ultimi anni, è rimasto contenuto il fenomeno cooperative. Si è registrato un calo dell’incidenza del numero di soci lavoratori. Questo fenomeno ha radici complesse: numerose cooperative si stanno trasformando in srl, avendo perduto molti dei vantaggi che la forma classica dava loro, con l’effetto finale di garantire una maggiore tutela ai lavoratori stessi.  Gli occupati operano prevalentemente nella divisione trasporti (48,8%) e nel magazzinaggio (32,9%). I restanti nei servizi postali (14,4%) e nel trasporto aereo e marittimo (3,9%).  Dal punto di vista della distribuzione territoriale, la logistica appare concentrata principalmente nell’area metropolitana milanese (Città Metropolitana e province di Monza e Brianza e di Lodi) con il 49,8% degli occupati. Un dato che si accompagna alla forte dinamicità evidenziata dai nuovi rapporti di lavoro che, nella stessa area, sono stati nel 2018 il 61,9% del totale della logistica in Lombardia.  Il risultato è dovuto al fatto che l’area milanese è quella ad avere il maggiore accesso al sistema infrastrutturale, in particolare autostradale e aeroportuale lombardo. Seguita dai territori di Pavia, Bergamo e Varese.

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 Milano – In merito alle dinamiche socio demografiche (età, genere e titolo di studio), si registrano 2-3 punti percentuali di lavoratori anziani in più rispetto al valore medio lombardo ed è di circa 1,5 punti inferiore l’incidenza della componente giovanile fino a 24 anni, che però presenta una ripresa nell’ultimo anno.  Sostanziali differenze si registrano, rispetto all’andamento del mercato del lavoro lombardo, per la suddivisione per genere: mentre negli altri settori la componente femminile rimane stabile al 43% circa, in quello della logistica si riduce al 24%. I maschi, infatti, sono passati dal 74,2% del 2016 al 76% del 2018. Nonostante il personale non qualificato rappresenti la maggior parte dei lavoratori del settore, crescono gli occupati laureati (+55% nel periodo 2016-2018), anche se rappresentano solo il 9,5%, contro il 23,8% del mercato del lavoro lombardo nel suo insieme. Questo debole segnale “sembra comunque testimoniare – si legge nel rapporto di PoliS-Lombardia – un innalzamento di funzioni qualificate connesse alle trasformazioni in atto nel comparto e, in particolare, all’espansione di mansioni legate alla digitalizzazione dei servizi di supporto ai trasporti”.  Il comparto registra una forte dinamicità occupazionale. “Anche limitando l’arco temporale di osservazione al periodo compreso tra il 2016 e il 2018 – spiegano i ricercatori di PoliS-Lombardia – il numero dei nuovi contratti posti in essere è aumentato in modo considerevole, passando dai 101.000 del primo anno ai 125.000 dell’ultimo, pari ad un aumento del 24,5%, con un picco particolarmente accentuato nel corso del 2017. Tale fenomeno è presumibilmente imputabile alla sensibile crescita delle assunzioni con contratti a termine (passati dal 51% al 59%), cui si è accompagnato anche un pronunciato incremento delle proroghe degli stessi”. È soprattutto nelle province di Pavia, Monza e Brianza e Milano che si registra un numero di contratti a tempo indeterminato superiore alla media regionale. Ed è il personale non qualificato a rappresentare, nel triennio preso in esame, il 42% del totale degli avviamenti. “Un dato – spiegano gli analisti – riconducibile al forte peso dell’attività di magazzinaggio e di trasporti”.