Teatro alla Scala: Slc Cgil, ora un nuovo centro di produzione

Teatro alla Scala: Slc Cgil, ora un nuovo centro di produzione

Milano – “Con la scelta da parte del Cda del Teatro del nuovo sovrintendente e la proroga dell’attuale fino a tutto il 2021, si è conclusa finalmente una fase lunga e complicata, che tuttavia non chiarisce quale progetto e quale piano Industriale verrà intrapreso per i prossimi anni”, così in una nota Slc Cgil. “Tale scelta, infatti, è avvenuta senza un preventivo confronto con i rappresentanti degli oltre 1000 lavoratori che tutti i giorni rendono il Teatro alla Scala quello che è. Il nostro giudizio, tuttavia, è fortemente legato al futuro del Teatro: noi chiediamo continuità nella quantità e nella qualità della produzione artistica, nella logica dell’apertura del Teatro a tutta la cittadinanza, della volontà di investire nelle risorse umane e nelle corrette relazioni industriali. Pensiamo, tuttavia, che sia ora necessario avviare una nuova fase: quella della costruzione di un nuovo Centro di Produzione del Teatro. Gli attuali spazi a disposizione presso la struttura dell’ex Ansaldo sono insufficienti e non più adeguati. Immaginiamo una “cittadella del Teatro alla Scala”, il luogo dove vengano progettate, costruite e immagazzinate le scenografie, i costumi e ogni tipologia di attrezzatura necessaria alle rappresentazioni delle diverse opere e dove possano lavorare fianco a fianco artisti e tecnici, che sia sufficientemente ampio da non dover ricorrere ad appalti esterni o all’affitto di ulteriori strutture con conseguente aggravio di costi. Non solo: pensiamo che questa “cittadella” dovrebbe essere anche la sede della scuola di formazione, l’Accademia del Teatro alla Scala, dove si possano formare le nuove generazioni non solo di artisti, ma anche di maestranze, il cuore pulsante del futuro della più pregiata eccellenza artistica del Paese. Un luogo del genere potrebbe attrarre risorse, interesse e perfino turismo, oltre ad essere una risorsa a disposizione di altri teatri. Questa è la proposta che lanciamo al sindaco Sala e all’amministrazione comunale, ai quali chiediamo finalmente di aprire un confronto con il sindacato, partendo dalla condivisione degli obiettivi e dalla individuazione di aree comunali adeguate. Il futuro dell’eccellenza italiana dell’opera lirica passa attraverso la volontà e il coraggio di investire e innovare, anche per continuare ad essere un esempio e un punto di riferimento in Europa e nel Mondo”, conclude il sindacato di categoria della Cgil.