Milano Pride: CGIL Lombardia e Cd L di Milano per i diritti LGBTQ

Milano – “La CGIL Lombardia e la Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, da sempre in prima fila nelle battaglie contro le discriminazioni, per i diritti civili, l’uguaglianza e le libertà delle persone – si legge in una nota congiunta – aderiscono e partecipano alle iniziative del Milano Pride 2019. Ricorre quest’anno il cinquantesimo anniversario dei moti di Stonwall, avvenuti nel 1969 a New York, che rappresentarono l’inizio di un lungo e tortuoso percorso di rivendicazione dei diritti dei gay delle lesbiche e delle persone transessuali. Ancora molta è la strada da fare. Nel nostro Paese, a tre anni dall’approvazione della legge sulle unioni civili, è ora più che mai necessario non solo il completamento della riforma, ma anche una battaglia per l’approvazione di una normativa in grado di contrastare i numerosi episodi di omotransfobia che avvengono con drammatica cadenza. Da quasi 6 anni una proposta di legge in tal senso è parcheggiata in Senato. Siamo molto preoccupati del clima di odio e di intolleranza che si respira nel nostro Paese nei confronti di ogni forma di diversità. Per tutte queste ragioni la CGIL è e sarà sempre parte attiva alle iniziative e ai percorsi che contrastino ogni forma di discriminazione e che consentano di agevolare il percorso di rivendicazione dei diritti civili in questo Paese. Come l’anno scorso, tra le iniziative della Pride Week ci sarà uno spettacolo teatrale della compagnia -Le Brugole- “Diario di una donna diversamente etero” – 27 giugno ore 21.00 in Camera del Lavoro.  La campagna social che ci accompagnerà anche in piazza racconta un’idea di sessualità libera e gioiosa: il simbolo più universale è il bacio, il gesto che unisce tutte le persone che si piacciono. E con il nostro claim 2019 – “Baci da Milano” – vogliamo inviare dalla nostra città un segnale di libertà a chi non la riconosce. Anche perché, come dirà il nostro striscione, “I diritti baciano tutti”: questa battaglia di libertà non esclude nessuno. Persino chi si ritiene estraneo”, conclude la nota.