Istat: Pil in calo, cresce la cassa integrazione

 

Roma – Pioggia di dati poco incoraggianti per l’azienda Italia. C’e’ il rischio che il Prodotto interno lordo torni a calare. A dirlo e’ l’Istat, in occasione del Rapporto annuale. Secondo quest’ultima stima “la probabilita’ di contrazione del Pil nel secondo trimestre e’ relativamente elevata”. L’Italia ha “proseguito il percorso di riequilibrio dei conti pubblici”, ma i progressi fatti “non sono stati sufficienti ad arrestare la dinamica del debito”, in salita. Secondo l’Istat i giovani escono dalla famiglia sempre piu’ tardi sperimentando percorsi di vita “meno lineari del passato”, che spostano in avanti le tappe di transizione allo stato adulto. Piu’ della meta’ dei 20-34enni (5,5 milioni), celibi e nubili, vive con almeno un genitore. Guardando avanti, nel 2050, la quota dei 15-64enni che lavorano potra’ scendere al 54,2% del totale, circa dieci punti percentuali in meno rispetto a oggi. “L’Italia sarebbe cosi’ tra i pochi Paesi al mondo a sperimentare una significativa riduzione della popolazione in eta’ lavorativa”. “Il saldo migratorio con l’estero, positivo da oltre 40 anni, ha limitato gli effetti del calo demografico”: nel 2018 si stima un saldo positivo di oltre 190 mila unita’. Lo rileva l’Istat nel Rapporto annuale. I cittadini stranieri residenti in Italia al gennaio 2019 sono di 5,2 milioni (l’8,7% della popolazione). I minori di seconda generazione sono 1 milione e 316 mila, pari al 13% della popolazione minorenne; di questi, il 75% e’ nato in Italia (991 mila). Tornando al lavoro, nel mese di maggio 2019 il numero di ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate e’ stato pari a 25,2 milioni, in aumento del 6,3% rispetto allo stesso mese del 2018 (23,7 milioni).