Human Technopole e Arexpo: il Campus, il progetto

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Human Technopole e Arexpo: il Campus, il progetto

Milano – Il nuovo edificio sarà la sede di ricercatori e di personale tecnico ed amministrativo di supporto per un totale complessivo di 1.000 addetti. Ospiterà laboratori di ricerca e di supporto, tra cui, ad esempio, quelli atti ad ospitare microscopi crio-elettronici Cryo EM. Il progetto dovrà riflettere il concetto di “apertura” che connota Human Technopole: per esempio, ospiterà spazi e soluzioni che incoraggino gli incontri, lo scambio di idee e conoscenze tra i ricercatori. Inoltre, una parte dell’edificio dovrà essere dedicata a visitatori, laboratori di formazione, laboratori congiunti e attività di start up. Il nuovo edificio dovrà rispondere a questi principi generali: caratterizzarsi per un’architettura innovativa e un design urbanistico di qualità che si integri nell’insieme complessivo di Mind; creare un ambiente di lavoro moderno che supporti lo sviluppo dei talenti scientifici; disporre di una configurazione flessibile che permetta la ridefinizione degli spazi; utilizzare tecniche costruttive innovative che consentano di ridurre tempi di costruzione e costi e che siano sostenibili dal punto di vista ambientale. Il nuovo edificio dovrà avere una superficie complessiva massima di 35.000 metri quadrati e un ingombro non superiore a 6.290 metri quadri. La sua altezza massima fuori terra non dovrà superare i 70 metri e quella interrata i 5 metri. Il bando stabilisce che il Campus HT, invece, dovrà avere un’estensione di circa 22.150 metri quadri. Il nuovo edificio dovrà essere in grado di ospitare, oltre ai laboratori di ricerca, anche aree comuni, la mensa, sale per riunioni e seminari e uffici amministrativi di supporto. La superficie complessiva dedicata ai laboratori primari dovrà essere almeno di 6.480 metri quadri e altrettanto spazio sarà dedicato ai laboratori di supporto. L’area destinata agli uffici avrà una superficie minima di 3.914 metri quadri. La planimetria dell’edificio dovrà avere una forma che ottimizzi le superfici utili nette. Tutti i piani dovranno riportare un mix delle funzioni principali. Un altro importante aspetto legato all’organizzazione degli spazi è la loro flessibilità: dovranno essere adattabili a strumentazioni e funzioni che oggi non sono previste ma che in futuro potrebbero essere adottate. Per velocizzare i tempi e ridurre i costi costruttivi dovranno essere privilegiate tecniche costruttive a secco. Una percentuale variabile tra il 50 e l’80% delle componenti dell’edificio dovrà essere prefabbricata e la scelta dei materiali costruttivi dovrà essere orientata a minimizzare l’impatto ambientale. Inoltre, l’edificio dovrà caratterizzarsi come uno smart building, cioè le sue componenti dovranno essere in connessione tra di loro, secondo il paradigma dell’internet of things. Ciò consentirà loro di essere automatizzate, di facile gestione, flessibili e a basso consumo.