Cultura: Cgil, la povertà educativa diventi una sfida per il futuro del Paese

Roma – “La povertà educativa è un’emergenza nazionale da affrontare urgentemente con un’azione collettiva e con un Piano nazionale. Oggi più che mai il tema della cultura è centrale per costruire un nuovo modello di società che reagisca alle derive populiste, xenofobe e razziste, e che crei coesione sociale riducendo le disuguaglianze”. È il monito lanciato quest’oggi dalla Cgil nel corso dell’iniziativa ‘Non c’è futuro senza cultura. L’Italia e la sfida alla povertà educativa’ alla quale sono intervenuti tra gli altri il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra e il segretario generale Maurizio Landini. È drammatico il quadro delineato dalla Confederazione sulla povertà educativa: la presenza di nidi sul territorio non arriva a coprire, in termini di posti disponibili, il 20% della popolazione in età 0-3; i dispersi, cioè i giovani fra 18 e 24 anni che hanno solo la licenza media, sono il 14%; i Neet sono oltre 2mln, circa il 24%; solo il 20% degli italiani tra 25 e 34 anni è laureato; gli analfabeti funzionali sono più di 13mln, il 39% degli adulti tra 25 e 65 anni; mentre la partecipazione degli adulti ad attività di formazione è pari all’8%. Dati che rilevano basse performance del nostro Paese a livello europeo, ma anche un preoccupante divario tra Nord e Sud dell’Italia. Esclusione, marginalità e conflitto sociale, aumento della spesa pubblica, abbassamento della qualità della produzione e del mercato del lavoro sono alcune delle conseguenze della povertà educativa elencate dalla Cgil, per questo: “va immediatamente contrastata, non con le misure proposte dal Governo, insufficienti come il Reddito di cittadinanza o sbagliate come l’Autonomia differenziata, ma con politiche di investimento su scuola, formazione, percorsi educativi di qualità”. “Facciamo appello – aggiunge – alle Istituzioni, a tutti coloro che operano nel settore dell’educazione, e a tutte le forze sociali affinché la povertà educativa diventi la vera sfida, presente e futura, del Paese”. Infine, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini in conclusione ha dichiarato: “quella di oggi è un’iniziativa importante, una tappa di un percorso che ci condurrà ad un appuntamento ambizioso: gli stati generali della Conoscenza. Crediamo – ha sottolineato – che sia importante ricostruire un rapporto sinergico tra lavoro di qualità e cultura, e tra le persone che lavorano in questo mondo, caratterizzato spesso da precarietà”.