Turismo, Regione: “Muretti a secco di Valtellina patrimonio Unesco da esaltare”

Turismo, Regione: “Muretti a secco di Valtellina patrimonio Unesco da esaltare”

Milano – Il prestigioso riconoscimento dell’Unesco ai muretti a secco, entrati dallo scorso novembre a far parte della lista degli Elementi Immateriali del Patrimonio dell’Umanità, potrebbe essere presto esteso anche al paesaggio rurale e vitivinicolo della Valtellina, con i suoi irripetibili terrazzamenti vitati. Se ne è parlato oggi a Sondrio, al convegno ‘Valtellina, un Patrimonio chiamato territorio’ a cui sono intervenuti, tra gli altri, gli assessori regionali alla Montagna e all’Agricoltura e il ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali. – I muretti a secco valtellinesi, primi ad essere realizzati uno sopra l’altro con una metodologia straordinaria ed unica, oltre ad aiutare la qualità del vino prodotto con i vigneti che qui si coltivano, hanno il compito di combattere il dissesto idrogeologico. Per chi non vive sul territorio essi rappresentano un vero e proprio ‘monumento’ che Ermanno Olmi seppe raccontare, qualche anno fa, in un cortometraggio, cogliendo la fatica, la passione e il sacrificio che stanno dietro alla loro realizzazione. Per i valtellinesi, che si sono dati il compito di preservarli, oggi costituiscono una possibilità di sviluppo concreto e un elemento di attrattività turistica.  “Il riconoscimento dell’Unesco ha aperto al mondo le porte della Valtellina, che ora ha la speranza di poter cogliere un’ulteriore opportunità come quella delle Olimpiadi. I muretti rappresentano l’importanza identitaria del paesaggio e la determinazione dell’uomo nel vivere in un ambiente tanto bello quanto sensibile come la montagna. Questi insediamenti – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi – hanno anche un’altra importante funzione. Senza questi manufatti non avremmo in montagna un’agricoltura produttiva e una serie di prodotti che rendono unico questo territorio. La nostra agricoltura vince nel mondo non per la quantità e per i prezzi, ma per la qualità, la distintività e la sicurezza alimentare dei nostri prodotti unita alla possibilità di offrire insieme qualità naturalistiche, paesaggistiche e territoriali uniche che dobbiamo difendere e promuovere”.  “Stiamo lavorando – ha spiegato l’assessore alla Montagna Massimo Sertori – per far conoscere la Valtellina in tutto il mondo e abbiamo tutte le caratteristiche per far entrare il suo paesaggio rurale nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità e tutti i rappresentanti istituzionali devono lavorare assieme in questa direzione per rilanciare il territorio, difendendone e valorizzandone i prodotti e gli elementi distintivi. Ma – ha sottolineato – ci sono delle difficoltà oggettive, perché i muretti a secco necessitano di aiuti concreti per scongiurare l’avanzamento del bosco e perché senza dubbio in Valtellina i costi e i sacrifici di produzione sono maggiori rispetto a quanto avviene in pianura”.