Alitalia: domani sciopero nazionale del trasporto aereo

Roma – E’ in programma per domani lo sciopero nazionale di 24 ore di tutto il settore del trasporto aereo, proclamato per denunciare la grave situazione occupazionale ma anche per le incertezze sul futuro dell’Alitalia. Lo sciopero di domani, proclamato unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti eUgl Trasporto Aereo, coinvolgerà piloti e assistenti di volo di Alitalia, Blue Air e Blu Panorama, tecnici della manutenzione e personale di terra delle compagnie, gli addetti all’handling, al catering e delle gestioni aeroportuali. Alitalia ha comunque attivato per martedì un piano straordinario per limitare i disagi ai passeggeri, cancellando circa la metà dei voli, sia nazionali che internazionali: il piano prevede l’impiego di aerei più capienti sulle rotte domestiche e internazionali. La fase conclusiva della procedura di amministrazione straordinaria del Gruppo Alitalia è alle porte e nulla lascia presagire che essa si chiuda senza impatto sul fronte occupazionale, la vertenza Alitalia coinvolge il lavoro di più di 11 mila persone compreso l’indotto, le ripercussioni purtroppo saranno rilevanti anche a Reggio Calabria e circa 40 dipendenti andranno salvaguardati.  In questo contesto, altamente destabilizzante, si inserisce l’ultimo provvedimento del Governo relativo al Fondo di Solidarietà del Trasporto Aereo, che riduce sia in termini temporali che economici l’opportunità di integrare le prestazioni a sostegno del reddito in favore dei lavoratori e delle lavoratrici che negli anni hanno subìto una riduzione salariale a causa delle continue crisi delle imprese e in certi casi anche licenziamenti come nel caso dei lavoratori ex Sogas che grazie al sostegno del fondo hanno potuto in parte affrontare il difficile momento di crisi occupazionale. Ma, al centro della vertenza nazionale- spiegano i segretari provinciali della Filt Cgil e della Fit Cisl, Sonia Falzia e Giuseppe Larizza – vi è anche il rinnovo del contratto nazionale di settore, il contrasto al dumping contrattuale con la previsione che il contratto nazionale sia riferimento minimo retributivo e normativo per poter operare negli aeroporti italiani.