Matera – “Senza il rilancio del Mezzogiorno a partire da una infrastrutturazione sociale e materiale, non c’e’ sviluppo ne’ per l’Italia ne’ per l’Europa”. Queste le parole del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in occasione dell’iniziativa dei sindacati confederali su Europa, cutlura e lavoro, in corso a Matera. “Il patrimonio culturale di cui il Mezzogiorno e’ particolarmente ricco, ma non adeguatamente valorizzato, e’ proprio una di quelle grandi infrastrutturazioni sociali che possono determinare un nuovo sviluppo di qualita’, sia economico che di civilta”, ha aggiunto Landini. In Italia e in Europa – secondo il segretario – “si è affermato un modello,in sostanza, fortemente orientato sulle esportazioni, con una forte dipendenza dalle multinazionali, sulla compressione della domanda interna e dei consumi, sul restringimento del perimetro del welfare pubblico, sulla riduzione della spesa pubblica anche per investimenti. Di tutto cio’ il Mezzogiorno ha pagato il prezzo piu’ alto. Oggi questi nodi vengono al pettine. Perche’ quel modello di crescita risulta eterodiretto, dipendente da altri. Una grande area economica e monetaria non puo’ contare solo sulla domanda estera”.