Federconsumatori: il problema dei contatori e i doveri del fornitore

Milano – Accade spesso che un utente fruitore di un contratto di somministrazione di acqua, gas o energia contesti la presenza di consumi abnormi e dunque di costi non regolari. Non tutti sanno, però che secondo una recente ordinanza della Corte di Cassazione l’onere di dimostrare il corretto funzionamento del contatore spetta in realtà al somministrante, e dunque al fornitore. Ovviamente l’utente dovrà a sua volta dimostrare di aver diligentemente custodito il contatore, ma la novità introdotta dalla Cassazione accogliendo
favorevolmente il ricorso di un consumatore, investe in pieno la vita quotidiana di moltissimi italiani. Il Presidente di Federconsumatori Milano, Carmelo Benenti, ha così
commentato questa ordinanza: “da anni Federconsumatori assiste gli utenti nelle controversie con i fornitori, che spesso sono imprecisi nel comunicare i consumi e molte volte non sono nemmeno in grado di dimostrare se i consumi siano effettivamente quelli fatti pagare”. Per quanto riguarda l’ordinanza in oggetto, l’impugnazione dell’utente era
nei confronti della sentenza a lui avversa emessa dalla Corte d’Appello di Perugia. Secondo l’impugnante la sentenza non teneva conto dell’articolo 2697 del Codice civile, che attribuisce appunto l’onere della prova a chi vuol fare valere un diritto in giudizio, e cioè al fornitore. La società del servizio deve dunque dimostrare la corretta funzionalità del
contatore, e non solo la corrispondenza tra la bolletta e le cifra riportata dal contatore.
Secondo la Cassazione, dunque, il giudice deve sempre accertare, nel dirimere controversie di questa specie, se il fornitore abbia dimostrato il funzionamento del contatore. In caso contrario, l’utente potrà far valere i suoi diritti e, come nel caso in oggetto, fare ricorso nei confronti della sentenza a lui contraria.