Olimpiadi invernali 2026: la prova del Cio

Olimpiadi: il logo di Milano-Cortina 2026
Olimpiadi: il logo di Milano-Cortina 2026

Milano – Gli ispettori del Cio sono arrivati in Italia per la loro ricognizione. Devono valutare se gli impianti e le località che potrebbero ospitare le Olimpiadi invernali del 2026 (dal 6 al 22 febbraio) sono in grado di rispettare i criteri imposti dal Cio. La decisione finale il 24 giugno prossimo a Losanna, in corsa Milano-Cortina e Stoccolma-Are. I commissari sono guidati dal rumeno Octavian Morariu, che con altri 7 personaggi (tra membri Cio e rappresentanti degli stakeholders), è atterrato a Venezia. Nelle prossime ore la visita a Cortina, Anterselva e i luoghi trentini, la Valtellina e venerdì Milano. Dove ci sarà la presentazione della candidatura a Palazzo Reale, sabato la conferenza stampa conclusiva nella Sala Alessi di Palazzo Marino. La prova del fuoco riguarda impianti già esistenti: 13 su 14 nel caso italiano. A Milano ex-novo verrebbe edificato, con denaro privato (spesa prevista di 61 milioni), soltanto il PalaItalia in zona Santa Giulia, sede del torneo di hockey maschile. Al PalaSharp a Lampugnano (impegno di spesa pari a 7 milioni), l’hokey femminile; pattinaggio figura e short track al Forum di Assago. Il villaggio degli atleti sorgerà a Porta Romana. Sempre a Milano il centro stampa alla Fiera di Rho e la medal plaza in piazza del Duomo. La Valtellina accoglierà le gare di sci maschile sulle piste di Bormio, mentre il freestyle e snowboard si svolgeranno a Livigno, dove è prevista la realizzazione di un villaggio per gli atleti: 70 stanze singole e 474 doppie in casette da smontare al termine dell’evento.