Tavolo territoriale di Brescia, trattati temi come semplificazione, emergenza idrica e montagna

Brescia – Ai temi sollevati dai partecipanti al Tavolo Territoriale di Brescia, oltre alle risposte del presidente Fontana, hanno dato un seguito anche gli assessori che hanno partecipato ai lavori. “Stiamo lavorando soprattutto per la semplificazione, la sburocratizzazione e la formazione alle imprese per la crescita delle varie realtà e la creazione di nuovi posti di lavoro”, ha detto l’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli. “A volte non basta soltanto la collaborazione con le risorse economiche – ha aggiunto Mattinzoli – ma serve un vero e proprio accompagnamento alle aziende, con un coordinamento tra i vari
assessorati e percorsi autorizzativi semplificati, oltre alla rigenerazione. Le attività non devono essere in contrapposizione, ciascuno deve sfruttare le proprie peculiarità. La politica deve essere chiara – ha concluso – e indirizzare il tessuto imprenditoriale affinché possa rispondere alle richieste della popolazione, favorendo soprattutto l’innovazione”. “Devo ricordare che possiamo gestire solo il 20% del bilancio ordinario, in quanto tutto il resto è vincolato. Per fornire risposte efficaci, quindi, il nostro sforzo è massimo”, ha dichiarato l’assessore regionale al Bilancio e Semplificazione Davide Caparini. “Tra i vari aspetti – ha proseguito Caparini – voglio evidenziare che Brescia ha aumentato la sua offerta in ambito di Trasporto Pubblico Locale e in questo settore abbiamo subito un taglio di 50 milioni di euro a livello statale. Stiamo lavorando sull’accesso ai crediti e attendiamo lo ‘sblocca cantieri’ che porterà risorse importanti alla nostra Regione”. “Fondi e contributi che saranno utilissimi anche per investire sulla logistica – ha continuato – e voglio assicurare che la
nostra disponibilità è massima per contribuire a snellire le procedure con un’attenzione particolare alla semplificazione”. “Mi auguro che – ha concluso – alla fine di questa legislatura, la Regione possa essere più efficiente e meno ‘ingessata’ a livello burocratico”. Assegnazione delle malghe a chi davvero lavora in montagna, valorizzazione della filiera bosco- legno, con conseguenti vantaggi sia per il potenziamento delle segherie che possono
offrire prodotti di alta qualità senza costringere alle importazioni e contribuendo a preservare il territorio dai fenomeni di dissesto idrogeologico, tema acqua e azioni urgenti
per contrastare la siccità che nei mesi estivi del 2019 costituirà una forte criticità con cui dovremo fare i conti. Questi gli argomenti affrontati dall’assessore dell’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi di Regione Lombardia Fabio Rolfi. Sulla prossima emergenza idrica l’assessore ha indicato tre azioni: “Governare il problema per tempo, senza aspettare il mese di agosto, per monitorare i livelli dell’acqua e contemperare gli interessi di tutti; potenziare con 3,5 milioni, attraverso il PSR, a fine aprile, gli investimenti tecnologici destinati all’irrigazione e, infine, dare seguito a un’intuizione che potrebbe risolvere il problema in modo strutturale: costruire bacini artificiali in pianura utilizzando l’enorme quantitativo di cave dismesse che possono essere recuperate per immagazzinare acque”. “Un progetto pilota – ha proseguito Rolfi – sarà realizzato nel bresciano e per questo abbiamo richiesto un finanziamento al ministero”. “In questo
territorio ci sono ben 134 sono piccoli comuni, 5 comunità montane presenti e oltre 350 mila abitanti che vivono in montagna: per questo si rendono necessarie politiche specifiche
e mirate ad evitare lo spopolamento e la desertificazione commerciale nei territori più fragili”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Montagna e Piccoli comuni Massimo Sertori. “Regione Lombardia – ha aggiunto – crede fortemente nella montagna e, per preservarla, obiettivo del mio mandato sarà anche quello di scrivere una legge dedicata per attuare politiche specifiche per a vantaggio dei territori montani. Il territorio bresciano ha potuto beneficiare, in questo primo anno, di oltre 40 milioni di euro da parte del mio
assessorato, provenienti da vari bandi,come quello relativo ai piccoli comuni, attraverso il quale abbiamo finanziato 44 amministrazioni locali per un totale di 1.564.000, 4.100.000 a
favore delle valli prealpine bresciane, quasi 4 milioni per garantire il funzionamento delle comunità montane, che crediamo siano importanti per le funzioni che svolgono e per i servizi che rivolgono ai cittadini”. “In provincia di Brescia – ha spiegato l’assessore regionale Sertori – grazie al bando ‘Lumen’ sono arrivati 14.700.000 di euro finanziando 6 proposte progettuali e 55 comuni bresciani, 963.000 per interventi di somma urgenza a seguito delle calamità naturali, 55,6 milioni di euro a sostegno di progetti di sviluppo dei territori confinanti della Provincia (Bagolino, Bruno, Cevo, Ceto, Idro, Limone sul Garda) e infine 10 milioni provenienti dall’Accordi quadro di sviluppo territoriale sul territorio del Sebino e 10 milioni dall’Accordo Quadro di sviluppo territoriale Tre Valli. Altra importante opportunità per la provincia di Brescia discenderà dalla nuova legge sull’idroelettrico, una scommessa di Regione Lombardia sul rinnovo delle grandi concessioni. Una legge importante – ha evidenziato – per tutto l’arco alpino, 60 per cento dei canoni trasferiti sui territori dove sono allocati i grandi impianti. Un territorio così vasto come la provincia di Brescia, ha bisogno di essere gestito da enti autorevoli, per questo diventa fondamentale potenziare un ente come la Provincia, depotenziata dopo la legge Delrio, e capace di fare sintesi sul territorio. Da questo punto di vista stiamo facendo con gli enti locali un lavoro straordinario, definendo un documento condiviso che chiede con forza l’elezione diretta del Presidente. Un cambio di passo importante – ha concluso Sertori – che farà la differenza
a favore dei cittadini”.