Foroni (Lombardia): entro estate legge sulla rigenerazione urbana

Milano – Premialità nei bandi regionali, priorità di finanziamento per la realizzazione di funzioni pubbliche nelle aree da rigenerare e altri strumenti finanziari innovativi in collaborazione con FLA (Fondazione Lombardia Ambiente) e Finlombarda, oltre all’individuazione di progetti pilota in aree dismesse come l’area ex Sisas di Pioltello e all’attivazione di percorsi formativi finalizzati allo sviluppo di competenze di gestione di progetti sia pubblici che privati. Regione Lombardia investe sulla rigenerazione urbana e lo fa a trecentosessanta gradi, come dimostrano le linee guida regionali anticipate dall’assessore al Territorio e Protezione civile Pietro Foroni in Commissione consiliare Territorio e Infrastrutture. “Investire sulla rigenerazione urbana è una mission primaria che Regione Lombardia si è data per questa legislatura e che intendiamo portare a compimento con la massima celerità, portando all’esame e quindi all’approvazione da parte del Consiglio regionale una legge ad hoc entro la fine dell’estate perché – ha commentato Foroni – è l’altra faccia della lotta al consumo di suolo che porterà le nostre città ad essere più vivibili, accoglienti e senza zone di degrado sociale. Ora – ha aggiunto – per realizzare questo obiettivo dobbiamo raggiungere la situazione per cui recuperare l’esistente sia più vantaggioso che costruire ex novo. In questo senso prevediamo una riduzione degli oneri di
urbanizzazione e bonus volumetrici per favorire il recupero del patrimonio edilizio, uno snellimento procedurale, specifiche norme per facilitare le bonifiche di siti dismessi e attutirne i relativi costi e incentivi ai privati”. Che Regione Lombardia stia investendo su rigenerazione urbana e contrasto al consumo di suolo lo rileva anche l’ultima edizione del Rapporto Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) realizzato dall’Istituto in stretta collaborazione con Snpa (Sistema Nazionale di Protezione Ambientale). Sebbene il consumo di suolo non si sia fermato (in Lombardia è al 12,9%;
310.000 ettari di territorio coperto artificialmente, 603 ettari in più nel 2018), l’incremento percentuale tra il 2016 e il 2017 è pari solo a 0,19 (decimo posto in graduatoria nazionale) e quello di consumo pro capite a 0,6 mq/ab/annuo (quindicesimo posto in graduatoria nazionale) mentre il principio del contenimento è stato inserito in norme relative alla
riqualificazione o alla rigenerazione urbana, intesa spesso come alternativa a nuovo consumo di suolo. Regione Lombardia figura tra le regioni sensibili al tema del consumo di
suolo, avendo anche dato avvio ad alcune sperimentazioni effettuate con nuovi indicatori che possono risultare efficaci per definire più opportune azioni correttive e pianificare così
strategie di miglioramento paesaggistico. E, anche se il campo di applicazione di una normativa regionale è limitato territorialmente, il caso risulta particolarmente significativo
perché è la regione con le più alte percentuali di suolo impermeabilizzato ed è anche tra quelle più rilevanti per ricchezza del tessuto economico e produttivo in Europa. Inoltre,
anche nell’Annuario dei Dati Ambientali 2018 di Ispra appena presentato, la Lombardia, come per l’edizione precedente, si distingue per il maggior numero di corsi di formazione
ambientale attivati, attraverso Arpa (41 iniziative formative e 2100 partecipanti, ossia quasi un terzo della platea nazionale). “Occorre una pianificazione territoriale e urbanistica che sappia rispondere ai bisogni dei territori e alle nuove emergenze ambientali. Non sarà una sfida facile perché sono tante le situazioni che la nostra regione, così estesa e variegata, presenta al suo interno. Per vincere questa sfida – ha concluso Foroni – sarà fondamentale il rapporto con gli enti locali. Il maggiore sforzo deve essere concentrato proprio sui piccoli Comuni che spesso non possiedono le competenze e le risorse necessarie e fuori dagli ambiti in cui il mercato immobiliare è più attivo”.