Cgil sulla Scala: cultura come veicolo di libertà e diritti

Milano – “Apprendiamo dagli organi di stampa – scrivono Cgil Milano e Cgil Slc – della trattativa in corso tra i vertici del Teatro alla Scala e il Governo dell’Arabia Saudita per un ingresso di questi ultimi nel Cda del Teatro e per l’avvio di alcuni progetti artistici da realizzare in tale Paese. Siamo convinti e sosteniamo da tempo che la cultura debba essere finanziata attraverso risorse pubbliche perchè bene comune di sviluppo culturale, sociale ed economico di un paese. Anche se riteniamo positivo che il Teatro alla Scala rafforzi la propria vocazione e reputazione internazionale, esprimiamo tuttavia preoccupazione per il livello dei diritti umani in quel Paese, con particolare riferimento al ruolo della donna nella società. Per questo chiediamo al Teatro che le garanzie in questa direzione, forniteci per ora solo verbalmente, siano sostanziate e formalizzate. In particolare chiediamo garanzie affinchè: le future iniziative che dovessero scaturire da questo progetto vedano il normale coinvolgimento artistico delle lavoratrici della Scala, senza limitazioni ed in totale sicurezza; sia garantita la certezza sul fedele mantenimento dei contenuti artistici delle diverse opere messe in atto; sia garantito che i progetti patrocinati dal Teatro alla Scala in qualsiasi parte del mondo, compresa la scuola di canto e ballo per i bambini di Riad, siano aperti a tutti, uomini e donne e non siano condizionati da ideologie discriminatorie. La cultura deve essere veicolo di libertà e di diritti e non può, al contrario, promuovere discriminazione o ingiustizia e il prossimo 8 marzo la Slc Cgil sarà impegnata in centinaia di iniziative in tutto il Paese per dire anche questo”, conclude la nota.