Inquinamento: crolla con le pompe di calore ad alta temperatura

Inquinamento: crolla con le pompe di calore ad alta temperatura

Milano – Nuove forme di riscaldamento abitativo possono contribuire al miglioramento della qualità dell’aria in città, facendo scendere drasticamente le emissioni nocive nell’aria. Secondo la ricerca dell’Energy Group del Politecnico di Milano, promossa da Teon e presentata recentemente, l’adozione da parte di edifici di una una pompa di calore ad alta temperatura può portare una riduzione di circa il 45% delle emissioni di PM10, di circa il 60% di quelle di NOx (ossidi di azoto prodotti durante la combustione) e addirittura di circa il 70% delle emissioni di CO2. “Il traffico veicolare non è l’unica causa dell’inquinamento urbano. Ormai sono diversi gli studi che lo dimostrano. Limitare la circolazione delle automobili in città e promuovere la mobilità sostenibile è assolutamente fondamentale. Ma è diventato impellente applicare un nuovo modello di riscaldamento, energeticamente più efficiente, orientato verso l’impiego delle fonti rinnovabili “non emissive”, e quindi al rispetto dell’ambiente e al risparmio in bolletta. Teon ha sviluppato una soluzione tecnologica innovativa, sostenibile e conveniente. Una best bractice a livello internazionale che contribuisce alla lotta al cambiamento climatico.” dichiara Ferdinando Pozzani, Ceo di Teon. La ricerca fornisce un quadro esaustivo dell’età degli edifici italiani: il 77% di essi (circa 12 milioni) è stato costruito più di 38 anni fa, in larga parte prima dell’introduzione di vincoli progettuali e costruttivi per il contenimento del consumo energetico (legge 373/1976). Quasi uno su quattro versa in condizioni mediocri” o pessime.  Nel nord Italia, dove la richiesta di riscaldamento è maggiore, solo il 7,4% degli edifici appartiene alle classi energetiche B, A o A+, mentre più di un edificio su due rientra nelle classi più basse G o F. Circa il 94% degli impianti termici è alimentato da combustibili fossili, ricorrendo cioè a un processo di combustione emissivo che sino a oggi è sembrato l’unico in grado di raggiungere alte temperature. In base ai dati, l’adozione da parte di edifici di una pompa di calore ad alta temperatura è in grado di portare vantaggi notevoli ambientali e monetari – bollette meno salate – nelle diverse tipologie di edificio (appartamento, villetta, ufficio e condominio). Se si prende poi, per esempio, un condominio che utilizza gasolio come combustibile per riscaldamento, l’adozione di una pompa di calore ad alta temperatura permetterebbe di ridurre del 98% le emissioni di PM10 e di oltre il 75% quelle di CO2 e NOx. Sul fronte risparmio, con l’applicazione di un modello di riscaldamento libero da combustibili fossili in un’abitazione su quattro nelle aree più fredde in Italia, i consumatori risparmierebbero 3.8 miliardi di Euro/anno in bolletta. A ciò si aggiunge il beneficio del nostro sistema-Paese, ovvero una riduzione dell’importazione di ca. 5 miliardi di metri cubi / anno di gas naturale e un abbattimento dell’inquinamento pari a quello prodotto –in termini di CO2- da quasi 6 milioni di auto.