Industria, Intesa: export distretti lombardi 2018 +4,9% in 9 mesi

18 Nov 2007, Chittagong, Bangladesh, Bengal --- Thousands of garment workers are employed to work sewing machines in the large scale Sepal Group factory to make clothing for the American designer, Tommy Hillfiger's clothing company. Manufacturing by other U.S. companies, such as Wal-Mart, is out-sourced for production to clothing factories in Bangladesh. The garment industry accounts for eighty percent of Bangladesh's foreign exports. American industry depends on out-sourcing to manufacture their products at a low cost. --- Image by © Andrew Holbrooke/Corbis

Industria, Intesa: export distretti lombardi 2018 +4,9% in 9 mesi

Milano – Esportazioni in crescita per i distretti tradizionali della Lombardia: l’incremento e’ del 3,1% in termini tendenziali, a valori correnti, quantificabile in circa 173 milioni di euro di export in piu’ rispetto al terzo trimestre 2017. Sono i dati relativi al terzo trimestre 2018 resi noti dal monitor dei distretti della Lombardia curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.  La performance lombarda si conferma nettamente superiore alla media nazionale (+1,4% nel trimestre luglio-settembre). Il risultato si aggiunge, inoltre, a quello gia’ positivo dei due trimestri precedenti, per una crescita pari al 4,9% nel complesso dei primi nove mesi 2018. I mercati maturi, prosegue il report, grazie a un incremento tendenziale del 6,7% nel terzo trimestre, continuano a rappresentare il motore trainante dei buoni risultati di export lombardi: di rilievo i contributi dei player europei, su tutti Germania (+5,6%) e Francia (+7,9%), sempre in cima al ranking distrettuale per controvalore di export; gli Stati Uniti si riconfermano tra i mercati maturi piu’ dinamici (+16%). Tornano a flettere, nel periodo luglio-settembre, le esportazioni destinate ai mercati emergenti (-3%), soggette pero’ a maggiore volatilita’, per via del peso inferiore (pari al 35% circa) che rivestono sul totale dell’export distrettuale regionale. I risultati poco brillanti sono ascrivibili, in buona parte, a Federazione russa (-11,8%) e Turchia (-7,2%), per via della crisi che ha interessato i due paesi, e al minor dinamismo di alcuni paesi dell’Est europeo. Per contro, si riconferma in crescita la Cina (+3,5%). Solo la temporanea ripresa dell’export che si era osservata nel secondo trimestre, consente ai nuovi mercati di chiudere i primi nove mesi in sostanziale pareggio sul 2017.