Terremoti: da ENEA un approccio integrato per mettere in sicurezza il patrimonio storico-architettonico

Roma – Dopo i terremoti che hanno colpito l’Italia centrale dal 2016, ENEA ha collaborato fin da subito con la Protezione Civile mettendo in campo un sistema innovativo di osservazione della Terra dallo spazio per la stima dei volumi e l’analisi delle macerie, oltre ad altre attività come la verifica di agibilità dei beni culturali e la valutazione delle criticità idrogeologiche. Dai sopralluoghi è emerso che è inagibile il 45% delle chiese censite in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria (ad Amatrice è agibile solo 1 su 21). Oltre all’importanza di una schedatura preventiva degli edifici tutelati, i risultati degli studi hanno fornito spunti per la prevenzione e messa in sicurezza del patrimonio storico mediante interventi tradizionali di riduzione della vulnerabilità, ma anche ricorrendo a moderne tecnologie di isolamento sismico.