Milano, operai morti alla Lamina, famiglie risarcite. Pm: sì a patteggiamento

Milano – Roberto Sanmarchi, titolare della Lamina, azienda metallurgica milanese dove il 16 gennaio dello scorso anno morirono quattro operai a causa di una fuoriuscita di gas argon nella vasca di un forno, ha raggiunto un accordo con la Procura per patteggiare una pena sospesa di 1 anno e 10 mesi, dopo aver risarcito le famiglie delle vittime e l’Inail per un totale di oltre 4 milioni di euro. L’imprenditore era stato accusato di omicidio colposo plurimo con l’aggravante di aver commesso il fatto in violazione della normativa in materia di sicurezza sul lavoro. Oggi hanno chiesto di entrare nel procedimento come parti civili la Fiom-Cgil e l’Anmil, associazione mutilati e invalidi. Il gup decidera’ nella prossima udienza del 19 marzo se ammettere le due parti e poi se ratificare o meno il patteggiamento che ha avuto l’approvazione dei pm Letizia Mocciaro e Gaetano Ruta. Gli avvocati difensori di Sanmarchi hanno spiegato che “in una tragedia di questa portata essere arrivati in 8 mesi a risarcire tutte le famiglie e’ un risultato di grande rilievo dal punto di vista umano e della solidarieta’ e anche processuale”. Nel procedimento e’ imputata anche la stessa societa’ per la legge sulla responsabilita’ amministrativa degli enti. Durante l’inchiesta erano state evidenziate delle falle nei sistemi di sicurezza della fabbrica. Nell’azienda non c’erano procedure di sicurezza sulla utilizzazione della centralina di allarme del livello di ossigeno e sulla gestione della funzione di tacitazione dell’allarme stesso che il giorno della tragedia suono’ al mattino e venne probabilmente disattivato da uno dei quattro operai, che poi scesero nella vasca del forno e morirono uno dopo l’altro.