Fmi: Pil Italia +0,6% nel 2019, +0,9% nel 2020

New York – Secondo Il Fondo Monetario Internazionale, l’economia italiana crescera’ quest’anno dello 0,6% dopo il +1,0% del 2018. Il Fmi conferma, nell’Article IV, le stime di crescita per l’Italia, con un Pil che cresce meno dell’1% nel 2020 e fino al 2023 (+0,9% nel 2020, +0,7% nel 2021, +0,6% nel 2022 e +0,6% nel 2023). Il rallentamento della crescita nel 2018 “riflette una crescita piu’ lenta dell’area euro” e “una maggiore incertezza politica interna come evidenziato dagli elevati costi” del finanziamento del debito sovrano. In caso stress acuto aumentano rischi di recessione. La crescita in Italia e’ rallentata e il rischio recessione e’ aumentato. E’ quanto si legge nello staff report per l’Article IV del Fmi sull’Italia, datato 18 dicembre 2018. Le debolezze strutturali dell’Italia sono alla base della perfomance economica del Belpaese, per il quale “i rischi sono significativi e sono al ribasso”. In caso di un acuto stress dell’Italia l’effetto contagio potrebbe essere globale e significativo. “Uno stress acuto in Italia potrebbe spingere i mercati globali in territori inesplorati”. All’Italia servono riforme strutturali per aumentare la produttivita’ e sbloccare il potenziale del paese: un piu’ alto potenziale di crescita, e non gli stimoli di bilancio o il rovesciamento delle riforme, e’ l’unica strada duratura per migliorare i risultati economici. “Senza riforme nessuna strategia per aumentare i redditi e assicurare la stabilita’ puo’ resistere”.