Boschetto di Rogoredo; droga, parte il progetto di prevenzione

Milano – E’ partita oggi la fase due del piano della Prefettura per Rogoredo, quella più sociale che, oltre ai controlli capillari delle forze dell’ordine che negli ultimi due mesi hanno dato filo da torcere agli spacciatori, prevede di creare un filo diretto coi consumatori, per farli uscire dal tunnel. Il «Progetto Rogoredo», coordinato dall’Ats Metropolitana, che unisce le forze di Comune e Regione, due Asst (la Fatebene-Sacco, competente per territorio, e la Santi, referente per le dipendenze a Milano), la Croce rossa, molte realtà del volontariato e del privato sociale, è ambizioso perché vuole costruire un modello d’intervento da poter replicare in altre realtà metropolitane. La prima fase servirà a studiare, raccogliere dati sui frequentatori e sulle sostanze e mettere a punto gli interventi da fare. Da subito sul campo ci saranno gli infermieri e i soccorritori, a garantire l’assistenza sanitaria d’urgenza, accanto alle équipe di un progetto europeo d’inclusione. Presenti anche due educatori, su un ambulatorio mobile della Cri che all’inizio farà base alla stazione, ma per sei ore al giorno e 7 giorni su 7, e con incursioni negli orari di punta, il venerdì e il sabato sera e la domenica mattina. C’è anche un piano di prevenzione allargato alla popolazione, che coinvolgerà scuole e parrocchie, comitati e Municipio 4, medici, pediatri e famiglie. “Mai come in questo caso l’unione fa la forza”, chiarisce l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, e sottolinea quanto il Progetto Rogoredo sia “del tutto innovativo. Ci lavoriamo insieme da novembre, finalmente si parte”.