Genova – Martedì 22 gennaio sciopero di un’ora nelle aziende metalmeccaniche per protestare contro l’ennesimo morto sul lavoro. “Non si può morire di lavoro. Un’ora di sciopero nelle fabbriche metalmeccaniche e nelle aziende della logistica di Genova”. Lo dichiarano Fiom Cgil e la Filt Cgil Logistica di Genova dopo l’incidente mortale avvenuto oggi su un piazzale interno di Ansaldo Energia. L’astensione dal lavoro avverrà domani, martedì 22 gennaio, con modalità decise a livello aziendale. Nei primi 5 mesi del 2018, secondo i dati disponibili alla Uilm, in Liguria ci sono stati 37 incidenti mortali sul lavoro, mentre nello stesso periodo del 2017 erano stati 22: questo ha sottolineato il segretario del sindacato, Antonio Apa, spiegando che “per contrastare questa grave situazione serve maggiore rigore nell’applicazione di quanto prevedono la legge e i contratti, rafforzando i controlli per una maggiore prevenzione. Avvieremo un confronto rapido con Geko e Ansaldo, anche se dobbiamo registrare che a seguito degli investimenti fatti gli infortuni in Ansaldo sono fortemente calati”. “Gli appelli, le promesse, le dichiarazioni che seguono ogni tragedia non si trasformano mai, purtroppo, in fatti concreti. Da mesi il sindacato unitariamente chiede che si definisca in Italia una strategia nazionale per la sicurezza nei luoghi di lavoro, unico Paese europeo a non averla ancora messa a punto”. É quanto dichiara la Cgil Nazionale a seguito dell’incidente mortale avvenuto questa mattina all’Ansaldo Energia di Genova. Per la Confederazione “si continua a morire sempre nello stesso modo, in questo caso per cedimento di carichi sospesi, a conferma che la sicurezza sul lavoro non costituisce la priorità, né per le Istituzioni, a partire dal Governo, nonostante avesse inaugurato la legislatura con una sessione straordinaria del Parlamento sulla Salute e Sicurezza sul lavoro, né per quelle imprese che continuano a ricorrere alle esternalizzazioni, deresponsabilizzandosi sulle condizioni di sicurezza”. La Cgil poi rivolgendosi al Governo prosegue “la manovra non investe su qualità e sicurezza del lavoro, e non coglie l’occasione della revisione delle tariffe Inail per potenziare gli investimenti su ricerca e prestazioni per i lavoratori. Ciò conferma che il lavoro non rappresenta la bussola del cambiamento”. “Serve – conclude la Cgil – una grande mobilitazione del Paese, ed è fondamentale il rilancio della contrattazione per migliorare le condizioni di lavoro, dalle norme specifiche sulla sicurezza all’organizzazione del lavoro”.