Quota 100: medici, rischio esodo negli ospedali

Roma – Se ne parla sul Corriere della Sera (Margherita De Bac, p. 6). “Sono circa 1.500 sui 7.500 dipendenti del servizio pubblico sanitario i chirurghi che potrebbero decidere di uscire dagli ospedali approfittando del «quota l00”. Significherebbe «la morte della professione oltreché la chiusura di diversi centri», vede nero Piero Marini, presidente dell’associazione Acoi che rappresenta gli specialisti del bisturi, capo dipartimento al San Camillo, il maggiore polo chirurgico romano. L’intera categoria dei carnici bianchi é in allarme per il presente e il futuro. Ieri medici, veterinari e dirigenti sanitari a nome di tutti i sindacati hanno di nuovo manifestato davanti al ministero della Pubblica amministrazione per chiedere il rinnovo del contratto di lavoro, bloccato da ro anni, oltre a un piano di assunzioni necessarie “a garantire la sopravvivenza del sistema” e a riconquistare la dignità. Sui cartelli, descritta una situazione al collasso: “No ad orari di lavoro senza limite, milioni di giovani senza futuro,15 ore di straordinari non pagate”. La giornata si é chiusa con la promessa di un emendamento al decreto sulle semplificazioni che permetterà di far ripartire il contratto. Per il 25 é intanto in calendario uno sciopero nazionale. I chirurghi sono tra i professionisti più sofferenti. Marini basa la stima dei 1500 addii all’ospedale anche sulle testimonianze raccolte tra i colleghi: “Le do per certo che centinaia lasceranno se la scelta non sarà penalizzante ai fini dell’assegno pensionistico. Non se ne può più”…