Milano – Dalla graphic designer che realizza scenografie digitali per le pubblicità, all’ideatore di centraline biochimiche travestite da vasi per fiori per il monitoraggio della qualità dell’aria, sino a chi realizza innovative protesi di deambulazione per gli animali domestici.
Milano consolida il primato per la nascita di imprese innovative e hi-tech. Il 15% di tutte le start up innovative in Italia nasce a Milano, 1.505 su 9.742 (anno 2018). Di queste, 238 (pari sempre al 15%), sono nate o sostenute dal Comune grazie ai contributi erogati dall’Amministrazione. Erano il 13% nel 2017. A renderlo noto questa mattina l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive e Commercio, Cristina Tajani in occasione della presentazione dei risultati raggiunti grazie alle azioni messe in campo dal Comune Milano in questi anni. “In questi anni – commenta l’assessore Tajani – grazie all’intenso lavoro di ascolto e analisi delle esigenze del tessuto produttivo cittadino, siamo riusciti a valorizzare e sostenere l’intraprendenza di molti giovani, sia nell’ambito dell’innovazione, sia nelle imprese di vicinato. Le imprese da noi sostenute occupano oggi quasi 9mila persone, contribuendo al miglioramento dei tassi di occupazione in città. È poi significativo il dato delle attività avviate da donne, oltre il 60%, che hanno deciso di mettersi in gioco aprendo una propria attività, soprattutto in quartieri periferici dove ogni nuova apertura contribuisce a migliorare la vivibilità della zona. Si tratta di progetti per lo più legati al commercio di vicinato, all’artigianalità e alla somministrazione”. Nel periodo 2012-2018 sono state 1.169 le imprese sostenute, a vario titolo, dall’Amministrazione: 573 nuove imprese, ovvero realtà costituite da meno di 5 anni (di cui 238 start up innovative) e 596 imprese costituite prima del 2013. Realtà che hanno permesso la creazione di 8.812 posti di lavoro capaci di generare complessivamente un fatturato di oltre un miliardo di euro, con una media di 400mila euro per impresa. I settori che maggiormente vedono impegnate le nuove imprese sono: 52% i servizi, 35% il commercio, mentre un significativo 11% è attivo nell’ambito dell’artigianato, dato che evidenzia come, sul territorio cittadino, si stia assistendo a un progressivo ritorno del manifatturiero leggero; settore che grazie all’uso diffuso delle nuove tecnologie 4.0 permette, soprattutto a molti giovani, di trasformare la propria creatività in idee, progetti e oggetti vendibili. Significativo è notare come le imprese innovative che fanno dell’utilizzo delle nuove tecnologie il loro elemento caratterizzante, sono passate dal 6% del 2012 al 20% del 2018.