Sala al mensile Domus: senza immigrati Milano si ferma

Sala al mensile Domus: senza immigrati Milano si ferma

Milano – “Essere una città aperta e internazionale significa anche accogliere chi scappa dal proprio Paese per fuggire alle guerre o decide di costruire qui un futuro migliore per sé e la propria famiglia. Questa capacità è uno degli elementi di forza di Milano, dove il 19 per cento della popolazione è di origine straniera, contro il nove per cento nazionale. Dobbiamo avere la consapevolezza che senza immigrati la città si ferma. Anche per questo, è necessario un piano nazionale, attraverso il quale attuare politiche sociali e di inclusione che consentano anche ai migranti di contribuire alla crescita della città che li ospita”. A dirlo è il sindaco di Milano Giuseppe “Beppe” Sala nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata al mensile Domus – il primo firmato dall’architetto Winy Maas – dove proprio a poche settimane dalla nomina di Milano a città più smart d’Italia, racconta la città che ha trovato e quella che intende realizzare entro il 2025, ribadendo priorità, strumenti e obiettivi della sua amministrazione e spiegando quale rapporto oggi lega Milano alle capitali europee e alle altre città italiane, Roma in primis. E’ una città più europea che italiana quella che emerge dal racconto di Sala a Domus: “ha il pregio di essere in grado di competere per attrattività con tutte le capitali europee, senza essere una capitale”. Una Milano che con l’Europa vuole mantenere e coltivare un rapporto di collaborazione intenso e sinergico “senza essere la prima della classe ma l’àncora che lega il Paese al resto del mondo per impedire la pericolosa deriva della decrescita e della regressione sociale”. “A quale altro sindaco del mondo si sente vicino?” “Sono in costante contatto con i sindaci delle più importanti città del mondo, con cui condivido impegni e battaglie, ne cito alcuni: il sindaco di Los Angeles Eric Garcetti, la sindaca di Parigi Anne Hidalgo e quella di Barcellona Ada Colau”. Nettamente bivalente invece il rapporto che la lega a Roma: “Se con Roma intende dire Governo, Milano è senza dubbio un interlocutore chiave per la crescita del Paese, proprio in virtù di quella capacità di attirare investitori e quel prestigio di cui può beneficiare di riflesso tutta l’Italia. Se, invece, con Roma si riferisce alla capitale, direi che Milano e Roma sono realtà entrambe complesse, con caratteristiche proprie non sempre comparabili”. Sono due i focus su cui Sala conferma a Domus di essere determinato a portare novità, proprio pensando alla complessità e al futuro della città: da un lato l’inquinamento atmosferico, per il quale ribadisce l’obiettivo diesel-free entro il 2025, un contestuale investimento di 2 miliardi di euro da parte della controllata ATM per sostituire tutti i bus attualmente in uso con veicoli elettrici, oltre al completamento della linea metropolitana M4. Dall’altro l’attuale disallineamento delle condizioni di vita tra centro e periferie: “Con il Piano Case e il Piano Quartieri puntiamo da una parte all’obiettivo “zero case vuote” e dall’altra a promuovere e realizzare interventi pubblici e urbanistici privati con interesse pubblico in ogni quartiere, per un valore complessivo di 1,6 miliardi di euro”. L’intervista è pubblicata integralmente nel numero di Domus gennaio 2019 intitolato “L’urbanistica sei tu”. L’immagine di copertina (in allegato) è un tributo al lavoro svolto dai giovani studenti della scuola secondaria Manara di Milano durante il workshop “La Città del Futuro” tenuto dal neo direttore per il 2019, architetto Winy Maas.