Università: Bergamo, PoliMi, Bicocca potranno assumere oltre turnover

Milano – Grazie al decreto firmato dal ministro Marco Bussetti saranno soprattutto le università del nord ad avviare un turnover che andrà oltre la sostituzione dei docenti pensionati. Le università che devono ancora sistemare i loro conti, invece, dovranno accontentarsi di assumere su una quota inferiore al 100%. Esaminando i dati contenuti nella tabella allegata al decreto, emerge che saranno soprattutto gli atenei settentrionali, nel 2019 infatti, ad avere la facoltà di assumere di più. Oltre la metà di quelli meridionali potrà invece effettuare un turnover solo parziale, perché hanno ancora troppi docenti alle proprie dipendenze. Sono due i parametri presi in esame per stabilire quali università potranno assumere oltre il 100%: alle università è richiesto di avere una spesa per il personale inferiore all’80% del totale e un indicatore di sostenibilità economico-finanziaria superiore a 1. Stando a questi criteri sono in tutto 36 su 63 gli atenei italiani “meritevoli”. In termini percentuali, il 73% di quelli del Nord, il 50% di quelli ubicati nelle regioni centrali e il 48% di quelli collocati al Sud. La riforma Gelmini del 2008 aveva limitato il turnover ad una quota dei pensionati che nel corso degli anni è aumentata: nel 2017 era pari all’80%, nel 2018 ha raggiunto il 100%. Tra gli atenei che trarranno maggiore beneficio da questa novità (ovvero più del 110% delle cessazioni del 2017) ci sono Bergamo (310%), Politecnico di Milano (237%), Milano Bicocca (186%), Varese Insubria (143%), Milano Statale (121%), Catanzaro (191%), Parthenope di Napoli (137%), Chieti Pescara (194%), Urbino (195%), Politecnico di Torino (138%), Torino (117%), Politecnico di Bari (129%), Piemonte Orientale (129%), Verona (132%), Venezia Ca’ Foscari (127%).