Congresso Cgil: Sala attacca il governo, “scendiamo in piazza”

Congresso Cgil: Sala attacca il governo, “scendiamo in piazza”

Milano – L’applauso è stato forte e caloroso. Anche perché non si vede spesso un sindaco che al congresso della Cgil, incita il sindacato a fare opposizione e perché no, scendere in piazza contro la manovra del governo. È successo ieri al Forum d’Assago con un inedito rovesciamento di ruoli. Lo scrive Il Corriere Della Sera. Il sindaco Beppe Sala ha spronato i delegati Cgil a far sentire la propria voce, trovando l’approvazione della segretaria regionale, Elena Lattuada, che nella corsa per il nuovo segretario si è schierata con Maurizio Landini. Concetto ribadito con ancora più forza poco dopo alle Stelline in un confronto con il consigliere regionale Cinque Stelle, Dario Violi nell’ambito di Italia direzione nord: “È pazzesco che a fare l’opposizione al governo sia solo l’Europa. Come mai noi non riusciamo a fare un’opposizione forte? Eppure lo spazio c’è. La Cgil conclude il suo congresso il 25 gennaio. Il congresso del Pd si chiude il 3 marzo. Sono momenti sicuramente importanti ma se siamo così contrari alle manovre di questo governo vanno trovate delle formule. La piazza può non essere l’unica ma certamente è un’opzione. Penso sia venuto il momento di farsi sentire perché non è tanto il tema del Def, ma di un’impostazione che sul lavoro segna delle discontinuità. Io dico che chi dichiara di essere critico rispetto a questa manovra si deve far sentire di più. Lo dico anche a me stesso e infatti sto cercando di farmi sentire. Chi fa opposizione oggi, chi va in piazza?”. “D’altra parte, l’urgenza di passare dalle parole e dai riti del centrosinistra ai fatti, è un pallino fisso di Sala che va predicando da settimane la necessità di organizzare un’opposizione forte alla compagine giallo-verde. Non mi sento un uomo che discute solo a tavolino e che di fronte a una situazione del genere si accontenta di un dibattito. Se c’è un’opposizione si faccia sentire. Non voglio lasciare la mia voce di oppositore all’Europa”. “Sono preoccupato certamente perché lo spread è uno degli indicatori che segnalano la criticità della nostra situazione. Gli effetti non si vedranno nell’immediatezza ma, se permangono questi livelli, il primo effetto sarà un restringimento del credito. Io parlo con tanti imprenditori che mi pare si rendono conto che la situazione non è come viene dipinta”.