Legge Pillon: sabato in piazza per dire no

Roma – L’Italia non ci sta! La Cgil scende nelle piazze di tutto il Paese sabato prossimo, 10 novembre, insieme ai centri antiviolenza, associazioni, sindacati, Ong, movimenti, comitati cittadini formatisi ad hoc, per dire NO al disegno di Legge Pillon e chiederne il ritiro, insieme agli altri tre disegni di legge sulla stessa materia attualmente in discussione al Senato, che per la Confederazione “rischiano di trasformare la separazione e l’affido dei figli minori in un campo di battaglia permanente”. “Come abbiamo più volte denunciato – dichiara la Cgil – si tratta di un ddl maschilista e classista, che vuole riformare il diritto di famiglia sovvertendone alcuni principi cardine che tutelano donne e figli. Vuole riportare – spiega – le donne indietro di cinquant’anni anni, non mette al centro il benessere dei bambini, ostacola la separazione rendendola di fatto accessibile solo a persone con reddito elevato, manca nella tutela dei diritti dei minori e soprattutto delle donne in situazioni di abusi e violenza”. La mobilitazione vede unite D.i.Re Donne in rete contro la violenza – la rete nazionale dei centri antiviolenza, UDI Unione donne in Italia, Fondazione Pangea, Associazione nazionale volontarie Telefono Rosa, CGIL, CAM Centro di ascolto uomini maltrattanti, UIL, Casa Internazionale delle donne, Maschile Plurale, Rebel Network, il movimento Non una di meno, CISMAI Coordinamento italiano servizi maltrattamento all’infanzia, ARCI e Arcidonna nazionale, Arcigay, Rete Relive, Educare alle Differenze, BeFree, Fondazione Federico nel Cuore, il Movimento per l’Infanzia, Le Nove, Terre des hommes, Associazione Manden, CNCA Coordinamento nazionale comunità d’accoglienza, Rete per la parità, Associazione Parte Civile, DonnaChiamaDonna, One Billion Rising, Futura, UDU Unione degli universitari, LAIGA (Libera associazione italiana ginecologi per l’applicazione della L. 194, Palermo Pride, e tante altre realtà, e si svolgerà con presidi e interventi pubblici in moltissime città.