Trenord: assessore Terzi, Trenitalia si assuma sue responsabilità

Milano – L’assessore regionale alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi, intervenendo in V Commissione durante l’audizione dell’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri, ha richiamato l’assunzione di responsabilità della Giunta e del presidente Fontana che, all’inizio del suo mandato, aveva chiesto scusa rispetto ad una
situazione ereditata. “Ci siamo assunti una responsabilità non solo politica – ha aggiunto Terzi – ma anche amministrativa intervenendo a gamba tesa sull’organizzazione della società e modificandola in maniera significativa. Non è stato semplice, anche per il fatto che Trenord non è della Regione Lombardia, ma al 50% di FNM e al 50% di Trenitalia che, dunque, è parte integrante del sistema ferroviario regionale”. Claudia Maria Terzi ha anche ricordato come fino a qualche fino a qualche mese fa “c’erano Governi di centrosinistra che avevano nominato amministratore delegato di Fs Renato Mazzoncini”. “E’ stato lui – ha continuato – a dire che Trenord si sarebbe potuta scordare anche un solo treno aggiuntivo se la maggioranza della società stessa non fosse finita nelle sue mani. Per cinque anni c’è stato un Governo che non ha investito in Lombardia, nè per acquistare i treni né per migliorare la rete”. Da qui l’invito affinchè ognuno si assuma la responsabilità di
contribuire a far funzionare un sistema ora inadeguato. Terzi ha evidenziato che “Il piano di cui ha parlato l’amministratore delegato di Trenord, Marco Piuri, è di emergenza, e viaggia parallelamente agli interventi strutturali che la Regione ha già messo in atto con l’acquisto di 161 nuovi treni”. “Sarebbe quindi il caso – ha aggiunto l’assessore – che anche Rfi, che risponde direttamente al ministro dei Trasporti, metta in campo con altrettanta tempestività azioni per migliorare l’efficienza della rete. Sarebbe altrettanto opportuno che i
consiglieri che hanno un contatto diretto con il ministro Toninelli gli facciano presente che, se proprio bisogna dare un ordine di priorità agli interventi di Rfi, la Lombardia – che
produce buona parte del Pil di Rfi – sia messa in cima alla lista”.