Servizi ancora in crescita (+2,4%), ma le aspettative frenano

Milano – L’analisi del settore terziario in Lombardia conferma nel terzo trimestre la dinamica positiva in corso nei servizi (+2,4% la variazione del fatturato su base annua), che mantengono la significativa velocità di crescita evidenziata fin dall’inizio del 2017, e la fase negativa che invece riguarda il commercio al dettaglio (-0,7%), avviata nel 2018 dopo la modesta crescita dell’anno scorso. L’indice destagionalizzato del fatturato consente di fotografare la diversa situazione dei due comparti rispetto al livello del 2010, fissato pari a 100: per i servizi l’indice ha raggiunto quota 101, recuperando quindi i livelli precedenti la crisi dei debiti sovrani, mentre per il commercio al dettaglio si attesta a quota 88, con un incremento solo marginale rispetto ai minimi del 2014. Il contributo più rilevante per la crescita dei servizi giunge dal commercio all’ingrosso (+4,2%), settore dove operano le sedi italiane di molte multinazionali, che nel corso del 2018 ha evidenziato risultati in progressivo consolidamento. Anche i servizi alle imprese, che rappresentano il settore più rilevante in termini di addetti, proseguono il trend positivo (+2,3%), confermando inoltre gli elevati livelli produttivi in confronto al 2010 (indice pari a 104). Le attività di alloggio e ristorazione mettono a segno il secondo incremento consecutivo (+1,5%) dopo lo stop del primo trimestre, ma i ritmi di crescita rimangono comunque inferiori a quelli del 2017. Risulta invece nulla la variazione per i servizi alle persone, che nei trimestri precedenti erano finalmente riusciti a imboccare un sentiero di crescita dopo anni di crisi e successiva stagnazione. Nonostante questi dati positivi le aspettative degli imprenditori dei servizi segnalano i primi timori di un rallentamento, già manifestatosi d’altronde nel settore manifatturiero. Il calo del fatturato per il commercio al dettaglio è dovuto soprattutto al contributo negativo dei negozi specializzati non alimentari (-1%), che dopo aver guidato la ripresa significativa del 2015 non sono più stati in grado di imboccare un percorso continuativo di crescita, anche se va sottolineato che il dato è comunque in miglioramento rispetto agli ultimi due trimestri. Molto più ridotte risultano le flessioni sia per i negozi specializzati alimentari (-0,1%), prevalentemente di piccole dimensioni e duramente colpiti dalla crisi e dal processo di ristrutturazione del commercio al dettaglio in Lombardia, sia per gli esercizi non specializzati (-0,3%), che comprendono la grande distribuzione alimentare e che sono stati in grado di limitare le perdite durante gli anni di recessione. La contrazione registrata dal commercio al dettaglio è comunque inferiore rispetto a quelle mostrate nella prima parte dell’anno: tale tendenza, congiuntamente alla stabilizzazione delle aspettative degli imprenditori, consente un cauto ottimismo per i risultati del quarto trimestre.