Imprese milanesi, trattamento rifiuti non pericolosi: 300 milioni all’anno

Imprese milanesi, trattamento rifiuti non pericolosi: 300 milioni all’anno

Milano – Cresce la quantità di rifiuti non pericolosi prodotta dalle imprese milanesi, 2,7 milioni di tonnellate: +59,5% in un anno, +118,3% in quattro anni. Si tratta soprattutto di rifiuti legati all’edilizia: terra da scavo, 1,2 milioni di tonnellate e rifiuti misti delle costruzioni, 508 mila tonnellate. Il 90% viene sottoposto a trattamenti di recupero, con una crescita di un punto percentuale in un anno e di 2,5 in due anni, e l’11% è avviato allo smaltimento. In totale la quantità di rifiuti prodotta dalle imprese milanesi, tra pericolosi e non pericolosi, supera i 3 milioni e arriva a 3,7 milioni se si considerano anche i territori di Monza Brianza e Lodi. Le attività più coinvolte oltre a quella del risanamento e della gestione dei rifiuti (1,2 milioni di tonnellate pari a un terzo del totale), sono l’ingegneria civile (316 mila, 8,6%) e la fabbricazione di prodotti in metallo (277 mila, 7,5%). Rifiuti da amianto: sono 1.850 tonnellate tra Milano, Monza Brianza e Lodi, di cui 1.546 nella sola Milano, la quantità prodotta in un anno dalle attività di gestione e smaltimento. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati MUD (dichiarazioni 2008-2017 relative alle quantità raccolte dal 2007 al 2016). Attività di gestione dei rifiuti vale 1,2 miliardi di euro in Italia e 400 milioni in Lombardia, di cui oltre 300 a Milano. Sono i ricavi delle vendite dichiarati dalle imprese del settore. Le attività specializzate nel trattamento di rifiuti sono un migliaio in Italia e 133 in Lombardia. Danno lavoro rispettivamente a 9 mila e 2 mila persone. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati registro imprese e Aida – Bureau van Dijk. Lombardia, prima in Italia, è seguita da Campania e Lazio e cresce in cinque anni del 15,7%. Tra le province Roma con 75 attività precede Napoli e Milano con una quarantina, in crescita del 39% in cinque anni. Seguono Palermo, Torino e Bergamo. Milano è invece prima per addetti: 1.341, seguita da Roma con 1.307 e Torino con 719. In Lombardia dopo Milano vengono Bergamo (28 imprese), Brescia (15) e Varese (13). Monza e Brianza ha 8 attività e Lodi 2. Presenza di materiali contenenti amianto negli stabili: come comportarsi e cosa fare, se ne parlerà martedì 30 in Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Il convegno si propone di accrescere la consapevolezza di coloro che detengono a vario titolo materiali e manufatti contenti amianto e contribuire a fornire loro adeguati strumenti di conoscenza e principi operativi che consentano di affrontare la problematica con efficacia e adeguatezza. L’incontro organizzato dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi si terrà: martedì 30 ottobre, ore 9.30-13 a Palazzo Turati, via Meravigli 9/b (MM Cordusio). “Grazie alla normativa e all’adozione di nuovi materiali, la presenza dell’amianto non riguarda più gli edifici costruiti negli ultimi decenni, sussiste tuttavia un problema di gestione, corretto smaltimento e dismissione di questa sostanza nociva che può essere ancora presente, in varia misura, nei vecchi stabili – ha dichiarato Beatrice Zanolini, consigliere della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi -. Organizzare incontri di approfondimento come questo può fornire informazioni e indicazioni pratiche utili agli operatori ma anche ai cittadini su un tema delicato per l’ambiente e per la salute di tutti”. “In un’ottica di sviluppo sostenibile l’attenzione al riciclo e la corretta gestione dei rifiuti sono diventati temi sempre più importanti per il mondo produttivo – ha dichiarato Marco Accornero, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e presidente della Sezione regionale Lombardia dell’Albo nazionale gestori ambientali -. La Camera di commercio è attiva in questo settore con vari strumenti: per esempio fornisce alle imprese informazioni specifiche su temi ambientali attraverso seminari e workshop di approfondimento, gestisce le procedure legate all’invio telematico delle dichiarazioni Mud e cura la tenuta dell’Albo gestori ambientali”. Il Mud (Modello Unico di Dichiarazione ambientale) permette il monitoraggio dei rifiuti prodotti dalle attività economiche e di quelli raccolti dai Comuni, smaltiti o avviati al recupero nell’anno precedente la dichiarazione. Sono tenuti alla compilazione le imprese che producono rifiuti pericolosi e le imprese o enti con più di 10 dipendenti che producono rifiuti pericolosi e non pericolosi, escluse aziende agricole, parrucchieri, estetisti e tatuatori. La scadenza per la consegna della dichiarazione MUD è fissata ogni anno a fine aprile, l’invio è solo telematico. Per maggiori informazioni: www.milomb.camcom.it/ambiente. Le tabelle complete riguardanti i dati ambientali MUD sono disponibili anche on line nella pagina dedicata: http://www.milomb.camcom.it/mud.