Assolombarda: i 5 no di Bonomi al governo

Milano – Intervento senza sconti quello di Carlo Bonomi, oggi all’assemblea annuale di Assolombarda alla Scala di Milano. “Dopo aver delineato l’impegno degli industriali lombardi, Bonomi ha detto: “Ne siamo usciti (dalla crisi ndr) grazie soprattutto all’impegno e al sacrificio di migliaia di imprenditori italiani, e di tutti i nostri collaboratori. Ma come imprenditori abbiamo pagato un caro prezzo, con quasi 700 vite umane spezzate e migliaia di aziende che hanno chiuso i battenti”. Poi Bonomi, dopo aver sottolineato la centralità di Milano nella crescita del Paese, ha illustrato i suoi 5 no: “Dobbiamo dire no a uno Stato che chiuda gli esercizi commerciali la domenica”, “no a uno Stato che crede di poter rigestire il trasporto aereo”, in pratica no alla nazionalizzazione di Alitalia. No a uno Stato che si oppone alle grandi opere infrastrutturali come Tap, Tav, e Terzo Valico” ma anche no a uno Stato che ci chiama “prenditori” e che dopo anni di promesse continua a non pagarci oltre 40 miliardi”. E infine “no a uno Stato che creda di poter strappare 35 mila contratti di concessione: la vicenda tragica del ponte Morandi vede con troppa disinvoltura dimenticate le responsabilità della vigilanza tecnica e di sicurezza del concedente pubblico, ignorata la necessità che le responsabilità si accertino con indagini amministrative e penali, calpestata la prescrizione vigente che la realizzazione della nuova opera sia fatta con gara di evidenza europea e non con affidamento diretto”. Bonomi lancia anche un appello al senso di responsabilità: “Noi chiediamo a tutte le forze sociali italiane di concorrere a un metodo diverso: scegliamo dove allocare le scarse risorse pubbliche a disposizione seguendo un metodo preciso e condiviso. Chiediamo di convogliarle verso le scelte che vengono stimate come più rilevanti per accrescere il prodotto potenziale, in calo purtroppo da anni”.