Milano – “Sono oltre 18.000 le famiglie in Lombardia, pari a più di 55.000 persone, che nei primi 6 mesi del 2018 hanno iniziato a beneficiare del reddito di inclusione REI, con un importo medio dell’assegno di 269,29 euro mensili”, si legge in una nota della Cgil. “Numero destinato ad aumentare, dal momento che dal 1° luglio scorso il ReI è misura universale, per cui, per accedervi, sono valutate le sole condizioni economiche e non più il requisito famigliare (presenza di minori, di una persona con disabilità, di una donna in gravidanza, un disoccupato ultra 55enne). Siamo in attesa che la Regione completi al più presto la stesura del Piano regionale contro la povertà, come da impegni previsti dal Programma regionale di Sviluppo della XI legislatura, che ha recepito le indicazioni del D.Lgs. 147/2017”, prosegue la nota Cgil. “Piano che dovrà prevedere un finanziamento adeguato per rafforzare i servizi sociali e le reti di protezione e di riattivazione anche lavorativa sul territorio, con lo scopo di dare concrete risposte alle persone che vivono in condizioni di estrema povertà nella nostra regione, con particolare attenzione alle famiglie con minori”, prosegue la nota. “Il finanziamento ed il rafforzamento dell’infrastruttura sociale sul territorio sono fondamentali per la predisposizione dei progetti personalizzati di inserimento. Il piano regionale dovrebbe tra l’altro prevedere indirizzi per favorire una maggior relazione tra politiche sociali, sanitarie, del lavoro, della formazione, della casa, della famiglia, per assicurare interventi adatti a sostenere l’inclusione delle persone che hanno bisogni complessi. Tenuto conto che le dimensioni territoriali degli ambiti sociali e del lavoro non coincidono attendiamo che il piano individui anche le modalità per favorire interventi che rendano più agevole l’accesso ai servizi alle famiglie residenti in comuni appartenenti ad ambiti territoriali non coincidenti”, conclude il sindacato.