Uggè (Conftrasporto): sicurezza, più controlli sulla strada e nelle imprese (2)

“Se impedire con certezza assoluta il pericolo incidenti è impresa impossibile, prevenirli invece non è solo possibile ma è un preciso dovere al quale lo Stato non può più sottrarsi, intervenendo per sanare situazioni abbandonate a se stesse e diventate col passare degli anni e dei decenni, sempre più pericolose. Quello che va fatto, senza più se ne ma, viene ribadito ormai da anni da Conftrasporto, partendo dai controlli, sulle strade e nelle aziende, per arrivare alla formazione di veri professionisti della guida da “imporre” a chi invece è lasciato liberissimo di fare concorrenza sleale mettendo al volante autisti improvvisati ma disponibili a guidare per 10, 12 o 14 ore di fila magari falsificando, con una semplice calamita, il tachigrafo che racconta i chilometri percorsi. Senza dimenticare il riammodernamento delle flotte mezzi, per mettere in strada tir meno inquinanti e pericolosi; senza scordare le manutenzioni alle infrastrutture capaci di crollare e uccidere, come avvenuto ad Annone Brianza nel lecchese ormai due anni fa. Situazioni sotto gli occhi di tutti, ma che qualcuno da mesi, anni, non vuol vedere. Sono anni che Conftrasporto denuncia come in Germania ogni anno vengano fermati e controllati un milione e 100mila mezzi pesanti, mentre in Italia sono si e no un decimo lasciando via libera a chi della sicurezza se ne frega e non può certo essere spaventato da una pattuglia incrociata dopo centinaia di chilometri percorsi. Esiste un documento, la Road Alliance, firmato da nove Paesi europei, fra cui l’Italia, per promuovere, attraverso reali controlli, una politica integrata per la tutela dei diritti sociali dei lavoratori e della sicurezza stradale nel settore dell’autotrasporto. La via è indicata, cosa aspettiamo a imboccarla con controlli (sulla strade ma anche nelle imprese, perché a volte a guidare i dipendenti a compiere un reato, ricattandoli, sono i committenti) che consentano davvero di stabilire il rispetto delle norme sui tempi di guida e riposo, dei limiti di velocità, dei limiti di massa e delle condizioni del veicolo? Condizioni che possono esistere solo se è garantita (dai controlli) una gestione “legale” dell’attività, se esiste una professionalità degli uomini e una manutenzione adeguata dei mezzi. Cosa che riporta a un’altra causa “dimenticata”: i costi minimi per l’autotrasporto, ovvero tariffe che consentano, oltre che di avere in cabina un professionista della guida, motori e carrozzeria in ordine, impianti frenanti controllati, pneumatici con battistrada non consumati”.