Siglata ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto chimico-farmaceutico

Milano – A sei mesi dalla sua scadenza naturale, nella tarda serata di ieri è stata raggiunta l’intesa tra i sindacati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e le associazioni imprenditoriali Federchimica e Farmindustria sull’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro che coinvolge oltre 176.000 lavoratori in più di 2700 imprese. In Lombardia le lavoratrici e i lavoratori coinvolti sono 70.000 in circa 1.400 imprese. Dal mese di luglio 2018 sarà confermata l’Edr (elemento distinto della retribuzione) di 22 euro a cui si aggiungeranno altri 9 euro da gennaio 2019 derivanti dalle verifiche del passato contratto. L’intesa, inoltre, prevede un aumento medio sui minimi (Trattamento economico minimo) di 97 euro (categoria D1) divise in 4 tranche: 1° gennaio 2019 di 30 euro; 1° gennaio 2020 di 27 euro; 1°luglio 2021 di 24 euro; 1° giugno 2022 di 16 € e il superamento della fase di verifica legata alla sola inflazione, inserendo anche l’andamento del settore. “Un contratto innovativo! Con questo accordo si è tutelato il potere d’acquisto dei lavoratori sottraendolo alla sola misura dell’inflazione, si sono valorizzati i contenuti dell’accordo interconfederale firmato lo scorso 9 marzo, si è ribadito il ruolo della contrattazione e confermato il valore punto come riferimento per gli incrementi salariali”, ha dichiarato Rosalba Cicero Segretario Generale Filctem Cgil Lombardia. “In questo rinnovo – ha continuato Cicero – non ci sono scambi, è un contratto pulito che dà dignità ai lavoratori e offre strumenti per governare i cambiamenti derivati dall’innovazione. Sulla parte normativa c’è inoltre un salto di qualità, in primis sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in rapporto con le aziende appaltatrici e la formazione. Anche sulla riduzione dell’orario di lavoro si apre una opportunità importante legata alla contrattazione di secondo livello con riferimento anche al rapporto tempi di lavoro e tempi di vita”. Per favorire un adeguato ricambio generazionale il nuovo contratto prevede, oltre al fondo Tris – tramite accordi di 2° livello – la possibilità di una riduzione dell’orario di lavoro per i lavoratori più anziani , favorendo così l’ingresso di giovani. Sulla formazione nello specifico è previsto il consolidamento e il rafforzamento della figura del delegato alla formazione, intrecciato al tema dell’innovazione scaturito da questa particolare fase storica (Industria 4.0). Infatti è previsto che nella contrattazione di secondo livello si possano determinare nuovi profili professionali e nuovi inquadramenti specifici che tengano conto dei nuovi “ruoli” che si andranno a creare in azienda. Infine – ha concluso Cicero -“ Il raggiungimento dell’intesa in tempi così brevi, conferma la validità del sistema di relazioni industriali che vede nel ruolo degli osservatori uno strumento utile per arrivare a definire tempi ristretti per il rinnovo del Ccnl. Un patrimonio di questa categoria che verrà ulteriormente valorizzato con il confronto d’anticipo sul sistema di informazione nei luoghi di lavoro”.