Roma – “Pur andando nella direzione giusta, non e’ un intervento organico. Tra gli annunci e la sostanza c’e’ molta differenza. Ci vuole altro per “licenziare” il Jobs act”. E’ il giudizio di Susanna Camusso, leader della Cgil, sul decreto dignita’ in un’intervista al Corriere della Sera: “Solo per cominciare, la Cgil ritiene giusto introdurre le causali sui contratti a termine ma sarebbe logico farlo fin dall’inizio. Sui licenziamenti, va bene aumentare l’indennizzo, ma se non si reintroduce il diritto al reintegro, come pure il Movimento 5 Stelle aveva promesso, non si va al cuore del problema. In sintesi si tratta di un intervento parziale mentre sarebbe indispensabile riorganizzare tutta la legislazione come facciamo nella Carta dei diritti”. “Porsi il tema di combattere la precarieta’ – osserva Camusso – e’ piu’ che giusto e in parte lo si fa. Poi siamo preoccupati perche’, per esempio, si torna a parlare di reintrodurre i voucher che sono in palese contraddizione con la reintroduzione delle causali. Se vogliamo dire cosa ho trovato davvero di sinistra e’ la lotta al gioco d’azzardo”. “Siamo contro i voucher – sottolinea -, tanto piu’ in agricoltura, dove resta il problema di una lotta efficace al caporalato”. Alla domanda se vede un dualismo nel governo tra una linea piu’ di destra di Salvini e una piu’ di sinistra di Di Maio, la leader sindacale risponde: “Non inseguo dietrologie. Alcune cose sono assolutamente insopportabili, come le affermazioni e le decisioni sui migranti. Altre sono interessanti. Piuttosto mi pare tardivo il pentimento di chi si accorge ora che non doveva esserci questa coalizione tra queste due forze politiche”. Meglio se il Pd avesse tentato il governo con i 5 Stelle? “E’ acqua passata”, replica. Secondo Camusso, la sinistra si riorganizza “provando a superare lo choc della sconfitta e a ragionare sui motivi che l’hanno provocata. Poi pensando alle cose da fare”.