Cir, Federalberghi Sondrio e Federalberghi Extra: Case vacanze, contrasta abusivismo e aumenta trasparenza (2)

Sondrio – «Accogliamo molto positivamente questo provvedimento» – affermano all’unisono i presidenti di Federalberghi Sondrio Roberto Galli e di Federalberghi Extra Marco Delvò, le due categorie impegnate insieme nel contribuire a diffondere la cultura della legalità. «Proprio per combattere il fenomeno dell’abusivismo – ricorda Roberto Galli – Federalberghi Sondrio ha fortemente voluto la nascita di Federalberghi Extra, avvenuta di recente». «Il CIR – aggiunge Galli – si pone l’obiettivo fornire un servizio più efficiente e qualificato per i turisti, nell’ottica di un’accoglienza sempre più sicura e rispettosa delle normative vigenti. Inoltre, aiuta a contrastare il sommerso purtroppo presente in modo significativo anche nel settore turistico, aumentando trasparenza e sicurezza, e supportando i Comuni nella loro attività di controllo. L’augurio è che le varie piattaforme di intermediazione vengano anch’esse chiamate ad adeguarsi, sarebbe auspicabile proprio a partire da settembre, in modo da regolamentare tutto il settore nel suo complesso». (segue) «L’introduzione del CIR – spiega Delvò – renderà più verificabile l’attività extralberghiera, dando maggiori garanzie ai clienti e tutelandoli da eventuali annunci ingannevoli e dalle conseguenti ‘cattive sorprese’. Nello stesso tempo rappresenta una garanzia per gli operatori in regola, contribuendo a diffondere la cultura della legalità e a contrastare l’abusivismo in un settore in notevole espansione. Il CIR, infatti, responsabilizza il proprietario nei confronti del cliente: affittare un appartamento non è solo fornire una casa pulita, aspetto questo assolutamente ovvio, ma significa garantire un alloggio a norma di legge in fatto di agibilità, assicurazione e comunicazione dei dati agli enti competenti». Più nello specifico, il CIR servirà a certificare il completamento del percorso amministrativo di regolarizzazione delle case e appartamenti per vacanze (CAV), ovvero ad attestare l’invio da parte del gestore della comunicazione di inizio attività al Comune di competenza e l’acquisizione delle credenziali di accesso al Sistema regionale per la gestione della trasmissione dei flussi turistici ‘Turismo5’. I gestori devono, tra l’altro, rispettare alcuni standard qualitativi essenziali e le vigenti normative statali in materia fiscale e di sicurezza. Tecnicamente la delibera stabilisce che: il CIR corrisponde al ‘codice regione’ attribuito alle CAV/affitti brevi al momento dell’iscrizione al portale ‘Turismo 5’ per la gestione dei flussi turistici; tale codice è generato automaticamente dal portale e richiede, come pre-requisiti, l’avvenuta comunicazione di avvio attività al Comune e l’avvenuta registrazione sul sito ‘Alloggiatiweb’ per gli obblighi di denuncia degli ospiti alla Pubblica Sicurezza; tale codice è univoco e costituito da: 6 caratteri numerici riferiti al codice Istat del Comune, 3 caratteri alfanumerici che individuano la tipologia di struttura, 5 caratteri sequenziali generati automaticamente. Infine, va ricordato che, ai sensi dell’articolo 39 comma 3bis della Legge regionale 27/2015, i soggetti che contravvengono all’obbligo di riportare il CIR, che lo riportano in maniera errata o ingannevole sono passibili della sanzione pecuniaria da 500 a 2.500 euro per ogni attività pubblicizzata, promossa o commercializzata. I controlli, come detto, sono in capo ai Comuni. «Auspichiamo anche – conclude Galli – che si chiarisca rapidamente la questione del ricorso alla Corte Costituzionale fatto dalla precedente Presidenza del Consiglio. Da parte nostra ci limitiamo a osservare che chi affitta per meno di 30 giorni e promuove il suo appartamento su portali che si rivolgono ai turisti, sta svolgendo un’attività turistica, di competenza regionale».