Foodora: il decreto Di Maio ci costringerebbe a lasciare l’Italia

Milano – Con una lunga intervista al ceo di Foodora, Dario Di Vico da conto sul Correre Della Sera oggi in edicola della posizione dell’azienda sulla “regolarizzazione” del lavoro dei riders, i  fattorini che consegnano il cibo a bordo di bici e scooter. “Se fossero vere le anticipazioni del decreto dignità che il ministro Di Maio ha fornito alle delegazioni di rider incontrate, dovrei concludere che il nuovo governo ha un solo obiettivo: fare in modo che le piattaforme digitali lascino l’Italia. Quella che filtra è una demonizzazione della tecnologia che ha dell’incredibile, quasi medievale e in contraddizione con lo spirito modernista del Movimento 5 Stelle”. Gianluca Cocco è l’amministratore delegato di Foodora Italia, uno dei principali operatori del food delivery, ha 31 anni — come il ministro —, è laureato in ingegneria meccanica e nel suo curriculum c’è già un passaggio in Amazon. Cocco pensa che con i vincoli contenuti nella bozza di decreto “non ci sarebbe alcuna speranza per il settore di restare in piedi”.