Censis, allarme giovani: lavoro inadeguato rispetto al titolo di studio

Roma – Un lavoro inadeguato rispetto al titolo di studio: sono 1,5 milioni in Italia i diplomati e i laureati che occupano posizioni non consone al loro percorso di formazione. L’ipoteca sul futuro dei giovani comincia nella scuola, prosegue con il lavoro non qualificato e finisce con la mobilità sociale bloccata (solo il 10,6% dei genitori con la licenza media ha figli laureati). E’ quanto rileva il Censis. Il voto ottenuto all’esame di licenza media seleziona rigidamente il percorso scolastico successivo dei ragazzi. Quasi 4 giovani diplomati e laureati di 15-34 anni su 10 svolgono un lavoro inadeguato rispetto al proprio titolo di studio: si tratta complessivamente di 1,5 milioni di giovani. Lo scorso anno i forzati del demansionamento sono stati il 41,2% dei diplomati e il 32,4% dei laureati. La metà (il 50,1%) dei 15-34enni occupati che si sono diplomati al liceo svolge un lavoro inadeguato rispetto al titolo di studio posseduto, così come il 37,3% dei diplomati presso gli istituti tecnici, il 40,8% per gli istituti professionali, il 41,3% dei giovani con qualifica professionale triennale. Al top del sottoinquadramento nel lavoro ci sono quindi i liceali diplomati che non sono andati all’università: uno su due fa un lavoro inadeguato rispetto al proprio percorso di studio. I centri per l’impiego appaiono come fantasmi del mercato del lavoro. La trappola per i giovani scatta anche nella ricerca del lavoro, che è ancora un esercizio affidato prevalentemente alle relazioni personali e in cui contano poco le istituzioni, come i centri per l’impiego.