I giorni della metalmeccanica: 122mila imprese per 432mila addetti (2)

Milano – L’industria metalmeccanica nazionale continua ad essere interessata da una fase espansiva. Un quadro che secondo le ultime elaborazione del Centro Studi di Assolombarda trova conferma anche a livello lombardo, dove la produzione manifatturiera delle aziende meccatroniche e l’export risultano positivi. Da un punto di vista settoriale, la dinamica tendenziale della produzione manifatturiera lombarda (I trim 2018 su I trim 2017) risulta positiva nei settori della Meccatronica. A fronte di una crescita dell’indice complessivo del +3,6%, la meccanica segna un +5,5%, la siderurgia +3,5% e i mezzi di trasporto +2,2%. A livello aggregato, la produzione manifatturiera in Lombardia apre il 2018 in aumento, segnando un +1,1% tra gennaio e marzo rispetto al quarto trimestre 2017 (già in sensibile accelerazione, con un +1,9%) e nel complesso del 2017 la crescita lombarda è stata del +3,7%, quasi tre volte quella del 2016 (+1,3%). Per quanto riguarda l’export, quello meccatronico lombardo vale più di 64 miliardi di euro (di cui oltre 25 miliardi nell’area di Milano, Monza e Brianza, Lodi) con un peso del 30% sul totale export del comparto nazionale (215 mld) e del 14,5% sul totale export italiano (448 mld). Nel 2017 le vendite all’estero delle aziende meccatroniche della Lombardia sono cresciute del +6,8% (vs +5,8% di quelle cumulate di Milano, Lodi, Monza e Brianza).  E anche i singoli comparti hanno registrato tutti una crescita: +9,0% i metalli, +6,6% l’elettronica, +6,4% la meccanica, +5,5% l’automotive e +4,5% gli apparecchi elettrici. Non a caso la Lombardia è la prima regione italiana per export complessivo con oltre 120 miliardi di euro realizzati nel 2017.